Si è riunita l’assemblea del Comitato indipendente azionisti della BPB
In data 23 ottobre si è riunita l’assemblea del Comitato indipendente azionisti della BPB. Hanno partecipato, il Direttivo del Comitato e gl i avvocati Augusta Dramisino e Domenico Romito per condivide re ipotesi di lotta e decisioni, necessari per fare emergere il problema
irrisolto che attanaglia i risparmiatori truffati della BPB. Inizialmente il Presidente Saverio D’Addario dà notizia di tutte le azioni intraprese , finora rivolte in primis alla governance della BPB ma anche ad organi comunali, regionali , nazionali ed internazionali. L’ avv. A. Dramisino in veste di rappresentante legale dei soci obbligazionisti prende la parola precisando che qualsiasi variazione relativo al pagamento delle obbligazioni con scadenza 31/12/2021 , devono essere approvate da una assemblea dei soli obbligazionisti. Pertanto qualsiasi decisione in merito, deve essere resa nota obbligatoriamente in primis agli obbligazionisti. E’ intervenuto il Presidente precisando che l’A.D. Dott. Giampiero Bergami , gli ha assicurato che il pagamento delle obbligazioni , insieme all’ultima cedola , avverrà a fine anno.
La BPB finora non ha avviato alcuna iniziativa concreta per riconquistare la fiducia dei Soci. Tale comportamento , ad oggi , ha prodotto un aumento esponenziale di cause, intasando il Tribunale. Ha altresì ribadito che vigilerà, nell’interesse dei soci obbligazionisti , invitando i presenti a non mollare. Di seguito l’Avv. Nico Romito ha ribadito i concetti espressi dalla collega ed ha risposto in modo chiaro ed esauriente alle domande di alcuni azionisti. Tutti i partecipanti hanno ribadito la volontà di manifestare il malcontento e la delusione verso l’organo regionale , attualmente silente, attivandosi per recarsi presso la sede istituzionale della Presidenza .
Volontà comune è quella di coinvolgere tutti i politici locali perché possano far fronte comune nella ricerca di una equa soluzione condivisa da tutti a Anche noi del Comitato indipendente degli azionisti della BpB ci uniamo al comunicato delle altre Associazioni ed auspichiamo, invogliamo e ricerchiamo un INCONTRO fra tutti per proporre soluzioni condivise, da sottoporre all’attenzione delle Forze politiche sia territoriali che nazionali, col fine di organizzare forme di protesta e di sensibilizzazione in favore dei risparmiatori traditi dalla BpB.
Nell’incontro della settimana scorsa la Banca ha comunicato alle Associazioni dei consumatori pugliesi facenti parte del CNCU, il rigetto del progetto di transazione (tavolo e regolamento) proposto dalle associazioni medesime, limitandosi ad offrire una soluzione, chiamata tavolo di solidarietà, di fatto non in grado di assolvere neanche a tale scopo. Infatti, la proposta BPB prevede un plafond di soli 4 milioni euro, solo per coloro che si trovino in gravi difficoltà, e comunque solo nella misura massima del 25% di quanto investito (2,38 euro ad azione).
Appare evidente che con tale “solidarietà”, da un lato rimarrebbero fuori tutti coloro che non sono
disoccupati, gravemente malati e con ISEE molto basso e, dall’altro, proprio per coloro che sono definiti i casi “più gravi”, la banca offre solo un indennizzo al massimo del 25% dell’importo investito. La banca in tal modo cerca di transigere al 25% solo e proprio quelle posizioni che
dinanzi a un Tribunale sarebbero davvero indifendibili, come già portato alla ribalta dai media. Stupisce, dunque, come la banca abbia rifiutato un tavolo di conciliazione, peraltro elaborato sulla base di un modello conciliativo già usato in passato in altre vicende bancarie, e come non sia lasciata ai risparmiatori altra strada che il contenzioso, con ulteriore aggravamento della vicenda e della possibilità di rilancio della banca stessa che, per legge, dovrà anche porre a riserva decine di milioni di euro per il contenzioso presente e futuro. Parimenti la banca ha rifiutato anche tutte le proposte economiche finalizzate al rilancio del credito e della liquidabilità dei titoli, pure formulate
dalle Associazioni.
Rifiutare un percorso conciliativo paritetico, proprio quando il Governo lo incentiva nel futuro modello di ridefinizione del processo civile, appare non solo non in linea con lo sviluppo del Paese, ma in palese contrasto con lo stesso sviluppo e rilancio della banca e del nuovo management che ora si pone in palese contrasto ed opposizione con i suoi clienti risparmiatori…non certo la migliore strada per una ripresa e resilienza.
Di fronte ad una chiusura cosi totale ed inattesa, le Associazioni dei consumatori pugliesi, con grande amarezza e delusione, oltre ad aumentare di molto il carico giudiziale nei confronti della banca, organizzeranno altre forme di protesta e di sensibilizzazione delle Istituzioni, coinvolgendo azionisti e clienti della banca, utilizzando tutte le sedi territoriali e tutti i canali disponibili in questo periodo, attraverso un capillare lavoro che si svolgerà per l’intero mese di giugno e si protrarrà ad oltranza fino a quando la governance della banca non formulerà proposte serie e rispettose degli azionisti, i quali, secondo il parere un anime di Consob, Banca d’Italia e Procura Penale, sono stati vittime di condotte gravemente scorrette della BPB.