Si inasprisce la vertenza Cosmopol: Nulla di fatto al tavolo prefettizio sull’appalto Unibas, permane lo stato di agitazione
Nulla di fatto, venerdì scorso, al vertice in prefettura sulla vertenza Cosmopol. Le parti sono ancora distanti sul cambio di appalto dei servizi di vigilanza e portierato nei due poli universitari di Macchia Romana e Francioso, con Cosmopol che si è detta disponibile ad assumere tre guardie giurate e un portiere a tempo indeterminato e un altro portiere ma solo a tempo determinato e i sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs che, dal canto loro, tengono il punto sul mantenimento dei livelli occupazionali e salariali senza soluzioni di continuità, ovvero l’assunzione a tempo indeterminato di tre guardie giurate e due addetti al portierato perché, dicono, “non risultano tagli al monte ore e la stessa opzione paventata dall’Unibas di internalizzare una parte del servizio di guardiania è solo un’ipotesi, come confermato dallo stesso rappresentante dell’ateneo al tavolo odierno”. Per i sindacati parlano i numeri: “Per assicurare l’espletamento di 5.880 ore di guardiania armata, 790 ore di servizi ispettivi e 4.320 ore di portierato in base ai divisori contrattuali servono non meno di cinque unità”.
Le organizzazioni sindacali hanno anche ribadito la richiesta di sospendere la procedura di cambio di appalto, anche per attendere il pronunciamento del Tar a seguito del ricorso presentato dal secondo classificato, l’istituto uscente Città di Potenza. In assenza di accordo il tavolo in prefettura è stato perciò aggiornato a mercoledì prossimo alle 9,30 non senza il forte disappunto dei sindacati per l’ennesimo nulla di fatto. E ora nel mirino della triplice finisce anche la Regione Basilicata per aver disertato il tavolo prefettizio e per non aver vigilato adeguatamente – accusano i sindacati – sul sistema degli appalti regionali. Filcams, Fisascat e Uiltucs parlano di “situazione di totale anarchia in cui le imprese fanno quello che vogliono in barba ai capitolati d’appalto e ai contratti nazionali, a tutto svantaggio dei lavoratori che per le scelte scellerate delle stazioni appaltanti perdono salario, diritti e a volte anche il lavoro”.
Intanto, a conferma del clima glaciale tra sindacati e Cosmopol, prosegue lo stato di agitazione di tutto il personale lucano dell’istituto, con la sospensione delle prestazioni aggiuntive, ma “l’azienda – accusano i sindacati – continua a chiedere lavoro aggiuntivo e straordinario ben oltre le 48 ore settimanali”.