“Si puo’ vivere solo di uno stupendo passato?”
Il giornalista Andrea Di Consoli, dal sito Barbadillo.net, dedica un articolo alla millenaria storia della nostra Città, offrendoci lo spaccato di una comunità “considerata da sociologi, antropologi e poeti, la capitale emblematica della civiltà contadina” negli anni diventata poi un vero laboratorio politico-urbanistico, che dal 1952 in poi ha conosciuto una vera e propria “metamorfosi sociale”, trasformando la città in una modesta “capitale piccolo-borghese”, “non più contadini, non più braccianti, ma operai, emigranti e poi in gran numero impiegati pubblici, portando gli antichi rioni a poco a poco al loro abbandono, al loro degrado.
Il giornalista Di Consoli, nel suo articolo, evidenzia come negli ultimi anni vi sia in atto l’ennesima metamorfosi di una città dove “impera il contrordine di tornare” nei vecchi rioni, viverli, coltivarli, ponendo l’accento sulla volontà diffusa di “puntare tutto sulla cultura e sul turismo” alla luce di un degrado economico che negli ultimi anni si è accentuato sempre più, dove “l’industria della Val Basento è stata smantellata, la Barilla ha chiuso i battenti, mentre il polo del salotto che assorbiva migliaia e migliaia di operai oggi è infiacchito dalla concorrenza sleale”. Puntare tutto sul turismo, quindi, per rilanciare il tessuto sociale della città.
“E’ davvero possibile far vivere di cultura e di turismo la maggior parte della popolazione?” Questo è l ‘interrogativo che si pone l’autore, paventando come “rischiosa” questa seconda metamorfosi.
Il timore di vedere una città “che rimane a mezz’aria, in una precarietà: né contadina, né operaia, né impiegatizia e nemmeno culturale”
Di Consoli in questo articolo tocca temi importanti per la città, temi che interrogano la città sul suo futuro, descrivendone un presente purtroppo privo di quel virtuosismo economico che dagli anni 50 in poi ha cambiato la città.
Puntare tutto sul turismo può non bastare quindi. La crescita di una città come Matera, deve essere su tutti i livelli. È sbagliato credere ad un solo modello di sviluppo che compensi settori ormai deficitari da alcuni anni.
Questo è lo spirito che anima il programma e la sfida di Matera Si muove per le elezioni Regionali di Novembre. Una città che non rimanga a mezz’aria come citato da Di Consoli, ma una città che elevi uniformemente le proprie eccellenze, solo così sarà in grado di crescere davvero diventando attrattore costante non solo per l italia ma per il mondo intero.
Movimento Matera Si muove