Siccità in Basilicata, Copagri stima cali produttivi del 50-60% del grano duro
“Continua ad aumentare l’elenco delle difficoltà con le quali gli agricoltori lucani, al pari di gran parte dei colleghi del resto della Penisola, sono costretti a confrontarsi quotidianamente. Alla difficile congiuntura economica, infatti, caratterizzata da elevati costi di produzione e da sfavorevoli condizioni di mercato, si sono aggiunti gli effetti del meteo avverso, con un inverno estremamente caldo al quale ha fatto seguito una primavera molto secca con scarsissime precipitazioni”. Lo ha detto il presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino.
“Le poche piogge hanno quasi azzerato la disponibilità idrica necessaria a irrigare i campi, con conseguenze dirette sulla produttività delle aziende. – ha denunciato Minichino – Si stimano cali produttivi significativi, che per il grano duro arrivano fino al 50-60% e che riguardano praticamente tutti i seminativi, con riduzioni nell’ordine del 40% e danni anche maggiori per le leguminose e per le foraggere, con gravissime ripercussioni sulla filiera zootecnica. Il comparto olivicolo, poi, paga lo scotto dell’assenza di programmazione delle semine orticole primaverili ed estive a pieno campo. A fronte della gravità della situazione, sulla quale continuano a pesare anche le conseguenze dei danni causati dalla fauna selvatica, e in particolare dai cinghiali, chiediamo al governatore Bardi di accelerare con la nomina della nuova giunta regionale, così da avere un assessore di riferimento che possa tutelare il tessuto imprenditoriale e produttivo del primario della Basilicata”.