Sicurezza nel Metapontino, Castelluccio: “Urgono misure concrete”
“Ci sarà pure un motivo perché, secondo quanto riferisce oggi il Rapporto Censis sulla sicurezza, cresce impellente tra la gente la voglia di sicurezza”. Ad affermarlo è il consigliere regionale, Paolo Castelluccio, sottolineando che “la preoccupazione per la sicurezza dei propri congiunti come della propria attività imprenditoriale è particolarmente diffusa nel Metapontino”.
“Per questo – aggiunge – l’incontro fra il presidente Pittella e il comandante della Legione Carabinieri Basilicata, il generale di brigata Rosario Castello, con uno specifico riferimento agli ultimi episodi registrati nel Metapontino, che preoccupano cittadini e imprenditori, è sicuramente un elemento positivo che testimonia quanto può fare ancora e di più su questo fronte la nostra Regione. Non sappiamo cosa, invece, farà il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che proprio in occasione del Rapporto Censis ha annunciato, tra le priorità del Governo, una nuova legge che permetta la legittima difesa delle persone perbene. Intanto continuiamo a sollecitare direttamente il ministro Salvini, come abbiamo fatto con il suo predecessore: servono più uomini sul territorio, più caserme, più sistemi di videosorveglianza, più controllo. E in proposito – continua Castelluccio – la Regione deve fare la sua parte, attingendo ai fondi del Pon sicurezza e chiedendo al Ministero dell’Interno di non sottovalutare ulteriormente la situazione specie di quei territori vicini alla Puglia e, quindi, alla criminalità organizzata extraregionale”.
“E’ tempo di misure per fronteggiare adeguatamente la criminalità a partire dai servizi di videosorveglianza nei centri del Metapontino. In sintesi – ribadisce Castelluccio – più poliziotti di quartiere e più militari nelle strade; assumere altri agenti e aumentare le tutele e le risorse per il comparto sicurezza-difesa; metal detector e più controlli in zone affollate, più videocamere negli asili, nelle scuole e nella città; più poteri ai sindaci e alla polizia locale per la sicurezza; leggi più chiare e più severe, pene più dure”.
“Riguardo alla ‘percezione’ della sicurezza, segnala sempre il Censis, in alcune aree del Paese si sente insicuro un cittadino su due. Ad essere più preoccupate – riferisce Castelluccio – sono le persone con redditi bassi che vivono in contesti più disagiati, di cui il 27,1 per cento crede che la criminalità sia il problema più grave del Paese. E per difendersi da ladri e rapinatori, continua il Rapporto dell’Istituto di ricerca, il 92,5 per cento degli italiani adotta almeno un accorgimento in casa. Come l’utilizzo di una porta blindata, che protegge le abitazioni di oltre 33 milioni di cittadini. Quasi 1 su 2 si è dotato di un sistema d’allarme, mentre il 33,5 per cento ha montato inferriate a porte e finestre. Non si può pertanto – conclude Castelluccio – far finta di niente e sottovalutare che in aree come il Metapontino la preoccupazione è in aumento”.