Siglata intesa per la cessione dello stabilimento ‘Om Carrelli’ di Modugno
Una svolta, non ufficiale ma ufficiosa. Stamane, presso la Regione Puglia, è stata siglata un’intesa che prevede la cessione a titolo gratuito dello stabilimento ‘Om Carrelli’ al comune di Modugno. Un passaggio reso possibile anche grazie ad una legge dello Stato, che viene applicata dalla Puglia per la seconda volta dal 1996 (la prima fu l’anno scorso con la Miroglio di Ginosa).
L’azienda di Modugno, chiusa dal 2012, è in mani pubbliche, e viene messo a disposizione di una cabina di regia, coordinata dalla Prefettura di Bari, e composta da diversi soggetti istituzionali (Regione, Comune di Bari, Comune di Modugno, Consorzio Asi e società Om), che dovrà occuparsi di individuare nuovi investitori, che potranno entrare in possesso del capannone gratis, a patto di impegnarsi nella reindustrializzazione del sito e della rioccupazione dei 194 ex dipendenti, per i quali a giugno si chiuderà il primo anno di mobilità.
Vendola, nel corso della conferenza stampa, ha anticipato le possibili novità delle prossime settimane: “Devo mantenere il vincolo di riservatezza, essenziale per la bontà di tutta l’operazione. In passato, infatti, abbiamo vissuto alcune situazioni come delle beffe. Oggi ho qualche ragione fondata per dire che questa vicenda si può chiudere positivamente. Stiamo lavorando tutti pancia a terra”.
All’incontro ha preso parte anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, nella veste anche di primo cittadino della Città Metropolitana: “Tutte le istituzioni coinvolte in questi anni stanno lottando per salvare questa bella industria del nostro territorio e la grande professionalità dei suoi dipendenti . L’atto siglato oggi con Regione, Città Metropolitana, Asi, Comune di Modugno e la società Om ne è la prova. Le istituzioni coinvolte, grazie al coordinamento della Prefettura, acquisiscono gratuitamente la proprietà del capannone, insieme agli impianti e ai macchinari, per riproporlo alle imprese interessate ad investire, offrendo una serie di facilitazioni pubbliche per renderlo attrattivo per il processo di riconversione e reindustrializzazione. Il nostro obiettivo è restituire la dignità del lavoro ai 200 operai e tornare ad investire nelle capacità del nostro territorio”.