Siglato a Bari l’accordo da UNSIC e la Camera di Commercio italo-orientale
L’internazionalizzazione delle imprese italiane rappresenta un’opportunità strategica per stimolare la crescita economica del Paese, contribuendo ad aumentare il fatturato delle aziende e il pil in una fase in cui la crescita è stagnante. Deve far riflettere il dato Istat pubblicato nei giorni scorsi relativo ad una significativa riduzione delle esportazioni dopo anni di incremento continuo: a gennaio 2024 la flessione certificata dall’Istat in volume dell’export extra Ue è stata dell’1,8%. Per questo è necessario porre una particolare attenzione alle migliaia d’imprese che hanno tutte le caratteristiche e il potenziale per essere presenti sui mercati internazionali ma sono assenti: si stima in Italia siano 70 mila e ben 4mila in Puglia
con un potenziale complessivo sfruttabile dell’export aggiuntivo ottenibile oltre quello attuale che solo in Asia supera i quattro miliardi di euro e in Puglia vale ben 600 milioni. Nasce da questa esigenza il protocollo d’intenti sottoscritto a Bari dall’Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori e la Camera di Commercio Italo Orientale per promuovere la formazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per competere efficacemente sui mercati globali.
“E’ importante il ruolo delle organizzazioni rappresentative delle imprese che, per rimanere competitive e prosperare, devono adottare strategie di espansione oltre i confini nazionali”, ha dichiarato nel corso dell’incontro per la firma dell’intesa la presidente provinciale dell’Unsic di Bari Maria Nardone che ha sottolineato come “le imprese operanti su più mercati internazionali siano spesso più resilienti alle crisi economiche e alle fluttuazioni dei mercati nazionali”.
Si è invece soffermato sui vantaggi che l’internazionalizzazione offre alle imprese il presidente della Camera di Commercio Italo Orientale Antonio Barile tra cui “l’espansione del mercato di riferimento, la diversificazione del rischio economico, l’accesso a risorse e competenze globali, nonché la possibilità di sfruttare economie di scala”. Inoltre, nel protocollo d’intenti sottoscritto dai rappresentanti delle due organizzazioni, Maria Nardone e Antonio Barile hanno messo in evidenza come “in questo momento storico caratterizzato da guerre, pirati e gravi rischi geopolitici, le politiche pubbliche devono svolgere un ruolo cruciale nel sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso l’implementazione di nuovi incentivi, la facilitazione delle procedure burocratiche per l’export, il sostegno finanziario alla promozione e alla ricerca di nuovi mercati”. È fondamentale – hanno concluso Unsic e Camera di Commercio Italo Orientale – che “le aziende pianifichino attentamente il loro percorso di internazionalizzazione, considerando fattori come le condizioni di mercato, la concorrenza, le barriere commerciali e normative, nonché le risorse finanziarie e umane disponibili”.