Sindacati Scuola Puglia rispondono alle dichiarazioni del Presidente Emiliano
Prendiamo atto, non senza soddisfazione, che il Presidente della regione Puglia Michele Emiliano con riferimento all’ordinanza n. 397 del 22 ottobre, che dal 26 ottobre sospende le attività didattiche in presenza “in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente alle ultime tre classi del medesimo ciclo scolastico” abbia comunicato alla stampa “Aspettiamo proposte per alleggerire carico in classe o sui trasporti”.
Bene, Signor Presidente, ne prendiamo atto e ci impegniamo a soddisfare, per parte nostra, tale richiesta purché, beninteso, sortisca l’effetto di una rettifica della preannunciata sospensione contenuta nella suddetta ordinanza.
Dobbiamo però ripartire dall’incontro di ieri al tavolo regionale e dai dati che il Direttore dell’USR Puglia Anna Cammalleri perché tali dati, rispetto alla diffusione del Sars-Cov-2, ci descrivono una situazione che fornisce elementi di valutazione utili a comprendere le ragioni della nostra opposizione all’ordinanza 397.
Sottolineiamo che questi dati hanno validità solo per il periodo a partire dal 24 settembre e fino alla data del 17 ottobre.
Sino alla data del 17 ottobre infatti, tra gli studenti si sono verificati 256 casi di positività a SARS-CoV-2 su una popolazione scolastica regionale di 562.276 unità (di cui 19.284 sono gli alunni con disabilità) con una percentuale pari allo 0,045%.
Gli alunni che, dall’avvio dell’anno scolastico, hanno fatto ricorso all’ isolamento fiduciario sono 6.486 pari al 1,15%.
Le classi che sono state poste in quarantena finora sono state 323 su un totale di 27.712, pari al 1,16% (un dato, non a caso, coerente con il numero degli alunni in quarantena).
Sino alla data del 17 ottobre tra i docenti si sono verificati complessivamente 13 casi di positività a SARS-CoV-2 su un organico complessivo di 58.523 pari al 0,022%.
La notizia di rilievo è che tra i 13 casi complessivi di positività dei docenti e i 256 casi di positività tra gli alunni non vi sono stati, almeno fino al 17 ottobre, casi di reciproco contagio tra alunni e docenti, segno indicativo di due fattori di valutazione importanti:
- il contagio è pervenuto dall’esterno, e non si è diffuso nelle classi.
- almeno fino al 17 ottobre, le misure del distanziamento sociale nelle scuole hanno retto e funzionato più che bene.
A questo punto, anche se è facilmente prevedibile che con l’aggravarsi della pandemia i fattori esterni di contagio si andranno moltiplicando minando quel fattore di sicurezza che la scuola pugliese finora ha saputo garantire resta comunque la domanda: come intervenire nell’immediato?
Il presidente oggi comunica alla stampa: “Aspettiamo proposte per alleggerire carico in classe o sui trasporti se le scuole mi presenteranno dei piani di alleggerimento sia del carico sui mezzi di trasporto sia del carico in classe, noi man mano possiamo autorizzare la ripresa delle lezioni in presenza…”
Per quanto riguarda la richiesta di alleggerimento sul “carico in classe” basterebbe rivedere l’ordinanza nella parte relativa alla sospensione della didattica in presenza per adottare una misura di flessibilità didattica causata da forza maggiore che per una quota minima del 50% introduca la didattica digitale da remoto in tutte le classi del II ciclo – con esclusioni delle sole prime classi – in modalità alternata con la didattica in presenza. Per gli alunni e le alunne con disabilità, deve essere garantita la possibilità di partecipare alle lezioni integralmente in presenza o a distanza, a seconda dei casi e dei desiderata dei genitori. L’effetto di alleggerimento in classe e sui mezzi di trasporto sarebbe così garantito.
Questa misura dovrà restare in vigore – comunque non oltre il 13 novembre – nelle more dell’adozione delle misure per individuare una eventuale rimodulazione delle attività didattiche anche al fine di alleggerire il “carico sui mezzi di trasporto”
A tal proposito facciamo presente che già a giugno le scuole hanno rappresentato i dati della mobilità alla Regione mentre mai ci è stata comunicata l’entità delle risorse disponibili a tal fine. Si avvii subito, perciò, una concertazione anche con tutti gli attori interessati.
La didattica a distanza, lo ripetiamo da tempo, fa male a chi la riceve e a chi la fa.
Noi ribadiamo quanto già detto ieri: “ci sono ancora i margini di tempo necessari a ricucire lo strappo istituzionale che si è venuto a determinare.
Attendiamo un sollecito quanto urgente riscontro.