Sindacati Uniti per appalti Ilva
Cgil, Cisl e Uil insieme con le rispettive Federazioni dei metalmeccanici, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil e degli edili Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil, hanno preso in esame le problematiche inerenti all’Appalto siderurgico, anche alla luce del nuovo Contratto integrativo aziendale Ilva che ha reso strutturale il monitoraggio, mediante un apposito tavolo, sullo stato delle aziende dell’appalto siderurgico e sulla situazione dei diritti dei dipendenti di questo segmento produttivo che a Taranto vede coinvolte migliaia di unità, con un massiccio ricorso a procedure di cassa integrazione in scadenza.
Cgil, Cisl e Uil considerano opportuno che siano anticipati i tempi di costituzione dello stesso tavolo, stante l’attuale stato di sofferenza occupazionale dei lavoratori interessati e gli esiti della crisi internazionale del mercato dell’acciaio che si riverbera sulle dinamiche produttive delle rispettive aziende.
Detto tavolo, oltretutto, dovrà costituire utile occasione di compiuta conoscenza da parte del Sindacato dell’attuale sistema dell’Appalto Ilva, con particolare riguardo alle aziende impegnate, al numero dei dipendenti in forza e, non ultimo, alla corretta erogazione dei diritti contrattuali, con particolare riferimento alla legalità del mercato del lavoro e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per queste ragioni, le OO.SS. chiedono all’Ilva di essere convocate per un incontro specifico.
In tema di resa ambientale dei processi produttivi dello stabilimento siderurgico e di investimenti, Cgil, Cisl e Uil nello spirito della concertazione intrapresa con la Consulta per lo Sviluppo presso la Provincia di Taranto, ribadiscono la necessità che l’Ilva comunichi ufficialmente alle OO.SS. tanto la natura quanto l’ammontare delle risorse impegnate e chiedono con forza che l’Azienda, anche nel rispetto dei contenuti degli Atti d’Intesa sottoscritti nel tempo (dal 2003 al 2006) proceda speditamente con l’adozione delle migliori tecnologie presenti sul mercato ed a prescindere dai tempi di rilascio del documento di autorizzazione integrata ambientale (AIA) da parte del ministero dell’Ambiente.
Cgil, Cisl e Uil, altresì, ritengono che sul tema complessivo del processo di ambientalizzazione dell’Ilva, sia necessario un processo e una sede di confronto tra Impresa, Comune e Provincia, Regione Puglia e Parti sociali, per una verifica degli interventi finora messi in campo e per definire gli ulteriori interventi sia da parte dell’azienda che delle amministrazioni pubbliche.
Inoltre le OO.SS. nel manifestare convinta solidarietà ai 700 lavoratori interinali già dipendenti Ilva a tempo determinato, confermano l’impegno a proseguire nel tentativo di un’intesa con l’azienda con la quale è fissato per il 9 dicembre p.v. un apposito incontro, sulla base delle richieste già avanzate unitariamente da Fim, Fiom e Uilm, per dare risposta alle loro legittime aspettative, così come a quelle di altri lavoratori attualmente in sofferenza.
Per quanto riguarda la preannunciata messa in cassa integrazione di massimo mille dipendenti Ilva, Cgil, Cisl e Uil hanno già interessato le rispettive Segreterie nazionali Confederali, per l’inoltro di uno specifico quesito all’Inps cui chiedere se sia possibile la soluzione dell’utilizzo di ulteriori 52 settimane di ordinaria, ovvero adottare altre soluzioni che non incidano, come nel caso della cassa in deroga, su risorse destinate al territorio.
Sulla specifica questione, le OO.SS. si impegnano a coinvolgere la stessa Confindustria nella sua massima espressione, cogliendo l’opportunità dell’imminente venuta a Taranto del Presidente, Emma Marcegaglia.