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Il sindaco di Tito scrive all’assessore Cifarelli

“Ripartire dal confronto su idee e programmi di sviluppo delle aree produttive, commerciali e dei servizi con chi conosce bene il territorio e, pertanto, può recepirne le istanze e declinarne le aspirazioni”. Lo scrive il sindaco Graziano Scavone in una lettera indirizzata al neo assessore regionale alle attività produttive e alle politiche formative, Roberto Cifarelli, per invitarlo a visitare la zona industriale di Tito “per conoscere e toccare con mano la quotidianità delle imprese che, tra tante difficoltà, continuano a credere nel territorio e a produrre lavoro e crescita economica”.
“Saluto con favore la decisione del presidente Pittella di superare il vuoto in seno al dipartimento che più e meglio di altri dovrebbe essere considerato strategico per il rilancio  della regione”, si legge nella missiva. “La nomina di una persona di indubbie capacità ci restituisce serenità sul lavoro da svolgere nei prossimi mesi e voglia di intraprendere percorsi più inclini alle aspirazioni delle nostre comunità”. “Certamente – continua il sindaco di Tito – va ripresa la programmazione e la concertazione delle politiche e degli interventi da attuare con i territori, con la complessa ma straordinaria azione propositiva delle forze sociali ed economiche locali. Politiche che, spiace evidenziarlo, negli ultimi tempi hanno trascurato, se non addirittura mortificato, il ruolo di protagonista attivo dello sviluppo rappresentato dagli enti locali, che dovrebbero trovare adeguato riconoscimento a maggior ragione per quanto previsto dal nuovo Statuto regionale attraverso la Consulta delle autonomie locali e nelle definizione del Piano strategico regionale”.
“A memoria del sottoscritto – commenta Scavone – non risultano sin qui convocati incontri per confrontarsi ad esempio sulla programmazione comunitaria di settore, sulle misure di rilancio delle aree industriali che vedono nella reinfrastrutturazione e riqualificazione ambientale ed energetica il punto più avanzato. Allo stesso modo non si è mai presa in considerazione la proposta di presentare istanza per il riconoscimento delle aree Sin di Tito e della Val Basento come aree industriali di crisi complessa secondo quando previsto dal decreto ministeriale 83/2012, preferendo invece attivare la strada del riconoscimento delle aree industriali di crisi regionale con incerte ricadute reali a favore delle imprese. Non si è mai nemmeno voluta approfondire la discussione avviatasi nel 2014 con le associazioni datoriali per la definizione di misure agevolative onde evitare alle imprese il doppio carico tributario della Tasi e degli oneri consortili”. “Proprio sul ruolo dei consorzi industriali – conclude Scavone nella lettera indirizzata all’assessore Cifarelli – si attende tempo una definizione chiara, in particolare sull’opportunità di tenere in vita quello di Potenza che matura un posizione debitoria non più sostenibile, laddove sarebbe auspicabile ragionare sul loro superamento e sul contributo che potrebbero dare proprio i Comuni in tale prospettiva”.

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