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Situazione Consorzio CETMA Brindisi-Mesagne, il governatore Emiliano scrive a Gentiloni e a Fedeli

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni e al ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, sulla questione del consorzio CETMA di Mesagne (Brindisi), in grave crisi tanto da non poter pagare con regolarità i dipendenti, nonostante le possibile commesse. Emiliano ha chiesto al Governo nazionale di intervenire per sbloccare i fondi destinati al Consorzio e ipotizza da parte della Regione l’attuazione di un fondo rotativo per anticipare le somme dovute dal Ministero.
“Una questione – scrive nella lettera Emiliano – che, complice una complessa rete di vincoli burocratici, ha assunto i toni del paradosso. Il CETMA – spiega il presidente – è un Centro di Ricerca e Trasferimento Tecnologico, nella forma del Consorziopubblico-privato,  fondato nel 1994 da ENEA con l’obiettivo di favorire l’innovazione delle imprese nel Mezzogiorno. E’ un Organismo di ricerca secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria ed ha sviluppato nel corso degli anni competenze che riguardano ingegneria dei materiali, ingegneria informatica e disegno industriale. Rappresenta un sostegno operativo concreto, oserei dire indispensabile, per centinaia di piccole e medie imprese pugliesi. Le aziende che beneficiano di servizi specialistici considerano il CETMA un partner d’eccellenza, affidabile e fortemente orientato al mercato, per lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi”.
“CETMA – ricorda Emiliano – è fra i più grandi centri di ricerca privati in Italia con i suoi settantacinque addetti, tutti altamente qualificati; una realtà di tale livello, nonostante abbia un ricco portafoglio di clienti, provenienti da diversi settori industriali, per i quali sono in corso di svolgimento attività di consulenza di ricerca e servizi di innovazione, si trova oggi in una situazione prossima al collasso finanziario a causa delle lungaggini burocratiche del MIUR nell’erogazione dei contributi spettanti per progetti di ricerca conclusi da anni. In particolare, per i progetti di ricerca relativi al PON REC 2007-2014 conclusi nel 2015 che per CETMA hanno comportato una spesa di circa diciotto milioni di euro, a tutt’oggi restano ancora da incassare oltre quattro milioni di contributi. A questi contributi non ancora incassati occorre sommare i contributi maturati nel corso del 2016 e 2017 che ammontano a circa sei milioni di euro a fronte di oltre otto milioni di spesa sostenuta dal Consorzio”.
“L’ovvia considerazione – sottolinea il capo del governo pugliese – che nessuna azienda può sopportare un ritardo dei pagamenti di questa entità si rafforza se a subirne le conseguenze è un Centro di Ricerca che non ha fondi di dotazione pubblici. La situazione è divenuta insostenibile. Il Consorzio versa oramai in condizioni finanziarie disperate, avendo dato fondo anche alle disponibilità di credito dei soci; da mesi non riesce più a garantire con regolarità le retribuzioni al personale ed ha già perso molte risorse umane tutte altamente qualificate. L’estremo paradosso di questa vicenda è che, nonostante le fibrillazioni cui è sottoposto, il CETMA negli ultimi mesi è stato destinatario di numerose richieste da parte di aziende, ma ha dovuto rinunciare a decine di commesse perché non ha risorse umane sufficienti, causa innumerevoli licenziamenti, e non riesce a pagare le risorse umane che, nonostante non ricevano da mesi lo stipendio, continuano a presidiare il Consorzio”.
Emiliano comunica a Gentiloni e a Fedeli che “sin d’ora, data l’estrema urgenza e la condizione quasi terminale del Consorzio, qualora il Ministero non provveda a sbloccare ad horas i fondi, la Regione Puglia, nella consapevolezza che una realtà di sviluppo e innovazione per l’intera area del Mezzogiorno debba essere a tutelata, proverà a predisporre uno strumento finanziario, in ipotesi probabilmente un fondo rotativo, per anticipare le somme dovute dal MIUR. L’eccezionalità dell’intervento porterà la Regione ad agire in tutte le sedi, e nei confronti di ogni responsabile di questa storia di malaburocrazia, per il recupero delle somme anticipate”.
“Le chiedo Presidente – conclude – di tutelare una realtà di assoluta eccellenza per tutto il Mezzogiorno, sollecitando la definizione delle pastoie amministrative che hanno dato vita a questa follia, creando le condizioni perché si rimuovano gli ostacoli che impediscono il versamento dei crediti vantati dal CETMA”.

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