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SMART-In Patrimoni Archeologici, la Regione Puglia incontra i 15 Comuni già ammessi a finanziamento

Si è svolto questa mattina, presso il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura, Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, in Fiera del Levante, il primo incontro tra la struttura regionale responsabile della linea di finanziamento relativa all’Avviso Pubblico SMART – IN e i 15 Comuni già ammessi a finanziamento.

 

All’incontro hanno partecipato la consigliera delegata alle Politiche Culturali Grazia Di Bari, il direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia Aldo Patruno, la dirigente della sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali Anna Maria Candela e le funzionarie referenti per la linea di finanziamento Giorgia Battista e Antonella Pansini e i rappresentanti dei Comuni di San Paolo di Civitate, Bovino, Rignano Garganico, Mattinata ed Ascoli Satriano, Canosa e Minervino Murge, Rutigliano e Gravina, Oria e San Donaci, Castro, Porto Cesareo, Parabita e Lecce.

 

Con una spesa complessiva di circa 13,7 milioni di euro, la linea di finanziamento è, di fatto, l’ultima attivata sul POR 2014-2020 a valere sulle risorse FESR, ma costituisce anche un ponte ideale con la nuova programmazione del PR 2021-27 per la coerenza degli obiettivi e delle tipologie di azioni finanziabili: lavori di ricerca e scavo, allestimenti innovativi, re-design dei servizi e azioni per la valorizzazione del patrimonio archeologico e l’innovazione sociale e culturale dei servizi per la fruizione.

 

“Siamo soddisfatti della grande risposta che abbiamo registrato per l’Avviso SMART-In Siti Archeologici, per il finanziamento di interventi per la valorizzazione di aree e parchi archeologici nella disponibilità di enti locali – ha dichiarato Grazia Di Bari, consigliera delegata alle Politiche Culturali della Regione Puglia – Il grande riscontro avuto dimostra quanto fosse sentita l’esigenza di intervenire sul patrimonio archeologico. Quello di oggi è stato un momento di confronto importante con le amministrazioni comunali, i cui progetti sono stati ammessi a finanziamento, a cui seguiranno altri incontri. Auspichiamo di poter finanziare ancora altri progetti nella prossima edizione dell’avviso, dal momento che questo è un bando ponte. Il dipartimento Cultura è impegnato a reperire ulteriori fondi allo scopo di ammettere a finanziamento il maggior numero possibile di progetti validi, andando così oltre la dotazione finanziaria iniziale di 14 milioni di euro”.

 

A distanza di soli 4 mesi dall’avvio dei termini per la presentazione delle domande (era il 25 giugno u.s.) la Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali ha già concluso le operazioni di istruttoria valutazione e selezione, ha perfezionato i disciplinari di attuazione con ciascuno dei 15 Comuni già ammessi a finanziamento e approvato le linee guida per l’attuazione e la rendicontazione.

 

“72 progetti valutati, 32 ammessi e 15 già finanziati con i 14 milioni di euro attualmente disponibili sono un ottimo punto di partenza per la misura SMART-In Valorizzazione dei Patrimoni Archeologici. – ha dichiarato Aldo Patruno, direttore del dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia – La conferma che l’archeologia rappresenta un asse strategico ai fini della qualificazione e diversificazione dell’offerta culturale e turistica pugliese, come emerso chiaramente nel corso della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico appena conclusa a Paestum. Scorrere la lista dei siti archeologici che saranno valorizzati nei prossimi mesi, non solo dà il senso della varietà, della unicità e della ricchezza del patrimonio culturale pugliese, ma evidenzia come, ancora una volta, i borghi e l’entroterra rappresentino un’occasione straordinaria di sviluppo e promozione territoriale, in linea con il PNRR e con gli obiettivi strategici della nuova programmazione regionale 2021-2027 tutta incentrata sulla qualità e sulla proiezione internazionale della Puglia”.

 

L’incontro odierno è servito per costituire sin da subito la comunità degli amministratori, dei RUP, dei tecnici e degli operatori culturali che saranno impegnati nell’attuazione degli interventi e che, nel volgere di un anno circa, restituiranno alla Puglia i primi 15 rinnovati siti archeologici, più ricchi di reperti esposti e di allestimenti innovativi ma anche più attrattivi per i servizi di fruizione offerti, da integrare nell’offerta culturale e turistica per le comunità locali, le comunità di ricercatori e studiosi, i visitatori ed i turisti.

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