Smart working per 3,5 milioni di lavoratori, Per il 2025 si prevede una crescita del 5%
Lo smart working rimane il sogno dei lavoratori italiani, specie dopo averlo assaggiato durante il lungo periodo di pandemia e costretto ad abbandonarlo con il ritorno alla normalità. Nonostante lo stop a tutte le misure di lavoro agile il numero di occupati da remoto è sostanzialmente stabile: 3,55 milioni rispetto ai 3,58 milioni del 2023 (-0,8%). Lo smart working cresce nelle grandi imprese, dove coinvolge quasi 2 milioni di lavoratori (1,91 milioni, +1,6% sul 2023), vicino al picco della pandemia, con il 96% delle grandi organizzazioni che oggi hanno consolidato delle iniziative. I dati stanno arrivando da una ricerca dell’osservatorio smart working del Politecnico che ne ha osservato, invece, il calo nelle Pmi, passando a 520mila lavoratori dai 570mila dell’anno scorso, e resta sostanzialmente stabile nelle microimprese (625mila nel 2024, 620mila nel 2023) e nella P.A. (500mila nel 2024, 515mila nel 2023). Per il 2025 si prevede una crescita del +5%, che porterebbe a toccare 3,75 milioni. A far evolvere le iniziative, in termini di persone coinvolte o di policy, saranno soprattutto le grandi imprese (35%) seguite dalle P.A. (23%) e dal 9% delle Pmi. Le grandi imprese prevedono di mantenere il lavoro agile anche in futuro.