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SOS per il Futuro di Matera: Le priorità devono essere Scuola, Occupazione e Salute

In questo momento storico è fondamentale non ipotecare il futuro di Matera, spendendo le risorse della comunità per progetti vecchi e certamente non prioritari, dimenticando d’un sol colpo che dobbiamo costruire un percorso nuovo per venir fuori da una situazione drammatica. Matera, in questa crisi paragonabile a quella di un terremoto di vasta portata, non ha bisogno di ripensare ad una nuova sala consiliare o di riesumare vecchi progetti di allocazione o riallocazione di centri culturali, pur importanti ma certamente non strategici per la crescita futura della città. Per una città, che deve progettare il suo futuro e deve farlo puntando sui giovani, costretti in casa e che non possono frequentare la scuola, e sugli operatori, che avevano trovato nel turismo una onesta e sana ragione di imprenditoria ed occupazione, risulta fondamentale costruire o ricominciare a costruire una qualità della vita possibile ed eccellente. Per questa ragione è importante rimarcare che l’attenzione deve essere posta non sull’autorizzazione del varo di progetti e l’allocazione di importanti risorse che poco o a nulla servono per garantire il diritto all’istruzione, all’occupazione e alla salute, che sono i tre cardini fondamentali della qualità della vita di una comunità e del suo futuro.

Ora più che mai, occorre pensiero strategico e capacità di azione. Saremmo stati certamente orgogliosi di vedere le opere, pianificate per il prima Matera 2019, realizzarsi così come si sta realizzando il ponte di Genova.

Matera può essere una città modello per l’intero paese, sviluppando un programma per il suo nuovo futuro volto a garantire il sistema scolastico, la tenuta e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale ed occupazionale, e la salvaguardia e il rafforzamento del sistema sociosanitario.

La priorità deve essere la garanzia delle attività scolastiche dal prossimo settembre in strutture adeguate alle nuove esigenze di sicurezza: cominciamo dunque da ora a ristrutturare gli istituti scolastici, rendendoli adatti al distanziamento sociale e, dove non si arriva con i lavori di manutenzione, apriamo convenzioni con strutture alberghiere, cinema, teatri e oratori, trasformandoli in classi per i nostri ragazzi, invece di pensare ad interventi che, nella attuale situazione emergenziale, andrebbero posticipati di gran lunga. 

Fondamentale garantire adeguati spazi per il regolare svolgimento delle attività educative: saranno i nostri bambini a pagare il prezzo più alto, non solo dell’innalzamento dell’indebitamento pubblico, ma ancor più dell’inadeguatezza della creazione di spazi e iniziative qualificate per la loro crescita culturale in questo momento di vuoto.

Le attività economico-produttive, inoltre, devono sapersi specchiare in una programmazione a breve e medio termine, realistica ed efficace.

E, più che fondamentale, il sistema sanitario e socioassistenziale deve saper rispondere ai nuovi bisogni drammaticamente accresciuti per numero e varietà. Si rende necessario pertanto attuare un raccordo, mai realizzato, con la programmazione sanitaria regionale affinché, anche a livello comunale, si possa definire un piano locale che abbia nel modello della sussidiarietà e del terzo settore importanti pilastri di sviluppo.

Abbiamo altresì bisogno di guardare criticamente all’organizzazione del tessuto urbano, alla mobilità urbana ed extra-urbana, al ruolo di città capoluogo di provincia, per comprendere come Matera possa essere fonte di sviluppo occupazionale ed economico.

Matera può essere protagonista della sua crescita in modo consapevole e sostenibile ed ha bisogno di pensiero che guardi ad un futuro nuovo, rispetto a quello che potevamo aver programmato, e diverso per le nuove priorità.

Matera Futura

Giovanni Schiuma, Saverio Acito e Gianluca Rospi in rappresentanza dell’associazione Matera Futura

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