Sospesa la seduta del consiglio comunale di Gravina in Puglia
È stata sospesa per mancanza del numero legale la seduta di consiglio comunale di Gravina in Puglia, convocata in mattinata dal presidente dell’assise, Giacinto Lupoli, per discutere del piano sociale di zona e delle tematiche legate alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nel corso dei lavori la minoranza ha chiesto la verifica del numero legale, prima di abbandonare l’aula. La presenza nell’emiciclo del sindaco Alesio Valente e di 11 dei 24 consiglieri assegnati all’ente non è stata sufficiente a garantire il prosieguo del dibattito, per le assenze tra le fila della maggioranza. “Quanto accaduto è abbastanza grave – ha commentato il primo cittadino –perché la città viene costretta a pagare il prezzo di scelte incomprensibili, oltremodo penalizzanti, se si considera che la discussione verteva su strumenti indispensabili per la programmazione delle politiche sociali e, dunque, di una serie di misure essenziali e per molti aspetti vitali in un periodo storico, quale quello presente, segnato da una profonda crisi finanziaria che produce disoccupazione e genera infinita sofferenza”.
Valente prosegue nella sua critica: “Questo modo di far politica non mi appartiene: equilibrismi e tatticismi mal si conciliano con le esigenze reali e le sacrosante aspettative della comunità. Provo amarezza e rammarico. Sono convinto che quanto promesso nel progetto uscito vittorioso dalle urne del 2012 sia ancora valido e necessario, ma ritengo sia altrettanto indispensabile che l’intera classe politica gravinese, ed in particolare le forze di maggioranza, manifestino la loro reale volontà sul prosieguo dell’esperienza amministrativa”.
Conclude, poi, Valente: “Insieme alla giunta sono impegnato a cambiare il volto di questa città, come dimostra il cammino intrapreso per l’ingresso di Gravina nel patrimonio mondiale Unesco e come testimonierà, in maniera concreta, l’apertura dei cantieri per la riqualificazione dell’area di via Genova, prevista per il 3 marzo. Ma per andare oltre, ed aprire anche cantieri di speranza e rinascita, occorre l’impegno di tutti. Chiedo, pertanto, con forza che i partiti e i movimenti che compongono la coalizione di governo si esprimano ‘ad horas’ sulla volontà di proseguire nel cammino intrapreso e ritrovare le giuste ragioni dello stare insieme, rispettando gli impegni programmatici assunti con gli elettori. Se così non fosse, ciascuno, me compreso, non potrà far altro che assumere su dì sè il peso delle proprie scelte, per rispetto di una comunità che vuole e deve essere governata al meglio”.