Sottoscritta convenzione quadro tra il comune di Calitri e l’Università della Basilicata
“È fondamentale la contiguità territoriale e culturale tra Calitri, l’Irpinia e la Basilicata, come fattore anche di scambi commerciali e produttivi oltre che culturali, essendo questi i territori di Gesualdo da Venosa”. Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, ribadisce così quanto ha affermato nel corso del dibattito che si è tenuto sabato scorso a Calitri, dove è stato sottoscritta una convenzione quadro tra il Comune campano e l’Università degli Studi della Basilicata per la valorizzazione degli ipogei calitrani e lucani. “Un protocollo – sottolinea il presidente – che coinvolge non solo i Comuni che fanno parte del Parco urbano delle cantine (Rapolla, Barile, Pietragalla e Tolve) ma anche Venosa, Forenza e Acerenza”.
“Vinicio Capossela – spiega Mollica – ha detto molto simpaticamente che vuole essere annesso alla Basilicata, perché così si risolverebbero tanti problemi. Certo, pensando a chi vorrebbe istituire macroregioni fatte sulla carta, il messaggio è decisamente più realistico perché, ad di là dei confini amministrativi, i territori della bassa Irpinia e il nord della Basilicata hanno una contiguità oltre che geografica, anche di interessi e relazioni economiche”.
Mollica si è soffermato, in particolare, sulla questione della viabilità sull’asse Calitri e Lioni e San Nicola di Melfi con strade quali l’Ofantina e la strada statale 421 campana. “Proprio il sindaco di Calitri Michele di Maio – precisa – ha invitato ad un impegno per migliorare e potenziare i collegamenti stradali tra la zona industriale lucana fino a Lioni. Una strada esistente ma che necessita di un potenziamento e di una continua manutenzione. Questi progetti tra sono complementari anche se non hanno conseguenzialità dal punto di vista amministrativo, perché riguardano l’asse San Nicola di Melfi, Monticchio, Lioni, una zona che già dopo il terremoto fu interessata da opere infrastrutturali, anche con la creazione di cattedrali nel deserto. Ci vuole, invece, un progetto interregionale che coinvolga la Basilicata e la Campania, perché non ha senso data la contiguità territoriale avere una buona strada in Basilicata ed una tortuosa in Irpinia o viceversa, quindi necessita che le due Regioni facciano un accordo comune, perché non può essere solo una semplice linea di confine amministrativo a bloccare processi di collaborazione economica, turistica e culturale”.