Spazioporto di Taranto/Grottaglie, svelato il nuovo volto al Mam 2024
Fari puntati sul progetto dello Spazioporto. È stata la terza e ultima giornata del Mam 2024 a svelare il volto dello Spazioporto di Grottaglie. In un video di poco più di 2 minuti, Aeroporti di Puglia ha presentato il progetto dell’unico Spazioporto italiano, realizzato da un’ATI che vede come capofila ADR ingegneria, che dal palco ha illustrato i dettagli dell’opera dopo che lo stesso presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano intervenendo da remoto, si è detto “profondamente colpito” dal progetto. “Spazioporto, per noi – ha dichiarato nel suo intervento – è una promessa mantenuta. Quando la Regione Puglia si è impegnata sul progetto, non erano in molti a crederci. Da questo punto di vista, siamo stati i pionieri. Non possiamo che ringraziare l’ENAC per il lavoro straordinario che ha fatto assieme ad Aeroporti di Puglia, che pure sono stati essenziali. L’edificio polifunzionale – ha proseguito – si estende su una superficie di ottomila metri quadri, con un hangar che ha la possibilità di ospitare anche gli aerei di massima dimensione. Il colore di questo importante segno di architettura, poi, si coniuga straordinariamente con il verde degli ulivi”.
E infatti il progetto per lo Spazioporto di Grottaglie incorpora diverse influenze e concetti chiave.
In primo luogo, il linguaggio compositivo e architettonico si ispira al mondo dell’esplorazione spaziale, con un’attenzione particolare alle stazioni e ai veicoli spaziali. Questa scelta stilistica è evidente nel modo in cui l’hangar di 8.000 mq e il centro servizi polifunzionale di 5.000mq, dialogano creando un’armoniosa integrazione all’interno del complesso Spazioporto.
Il colore predominante scelto per lo Spazioporto è il Copper Metallic (rame metallizzato). Questa scelta non solo richiama i materiali e i colori tipici delle architetture spaziali, ma riflette anche i toni della terra tarantina e della Puglia, fornendo così un legame visivo con il contesto. Questo colore possiede inoltre una forte personalità che lo rende distintivo e facilmente riconoscibile, aumentando il potenziale comunicativo del progetto a livello internazionale, soprattutto considerando la competizione con altri centri spaziali di fama mondiale. Il layout generale del progetto è stato ideato offrendo una progressione emozionale degli spazi in sequenza.
L’Hangar è una struttura di grande dimensione, racchiusa da un guscio esterno di geometria di matrice parametrica con struttura in acciaio reticolare studiata e sviluppata attraverso un calcolo parametrico. Il volume, nel suo complesso, si estende su una superficie di circa 8.000 mq, idonea ad accogliere un aeromobile del calibro del Boeing 747-8. Di fronte a questa struttura, si trova l’ampio piazzale di sosta degli aeromobili, che occupa un’area totale di circa 4.800 mq, pavimentata con lastre di CLS dalle dimensioni di 6mx6m. Le strutture metalliche sono state dimensionate con i più performanti software di calcolo strutturale parametrico che hanno permesso una importante ottimizzazione degli elementi principali.
L’edificio polifunzionale – (visitor center) invece ospita un museo, un centro di ricerca e un incubatore di start-up. I visitatori arrivano dall’asse centrale del parcheggio, che attraversando una serie di totem fotovoltaici li guida verso l’ingresso del centro. Il prospetto principale del centro è caratterizzato da una parete metallica, inclinata e incurvata, la cui unica apertura segna l’ingresso, nascondendo così le funzioni interne fino all’entrata del centro polifunzionale.
Attraversato il portale centrale, gli ospiti sono accolti da uno spazio a doppia altezza, che attraverso l’ampia vetrata di fondo offre una vista panoramica del piazzale con le navicelle e gli aeromobili.
Dall’atrio, il percorso continua con una salita al piano superiore, dove si trova lo spazio espositivo introduttivo all’esplorazione orbitale. Questo spazio è progettato per accogliere sia i viaggiatori spaziali in partenza, sia gli amici e i visitatori interessati all’esplorazione spaziale e alle missioni verso l’orbita terrestre.
Il tunnel di collegamento tra il centro servizi e l’hangar rappresenta un altro elemento distintivo del progetto. Vista dall’esterno, questa struttura è un segno forte che si integra perfettamente nel linguaggio dell’esplorazione spaziale, contribuendo all’identità complessiva dello Spazioporto. All’interno, il tunnel prosegue il percorso iniziatico ed emozionale per i visitatori: attraverso una lunga salita, gli ospiti sono immersi in un’atmosfera suggestiva, accompagnati da filmati immersivi e suoni che li preparano all’esperienza successiva.
Questo percorso li conduce fino a una terrazza osservatorio interna all’hangar, dove grandi oblò ispirati alle forme aeronautiche, consentono ai visitatori di ammirare le navicelle e gli aeromobili all’interno dell’hangar stesso.
Un complesso di edifici progettato nel rispetto dei criteri di sostenibilità e risparmio energetico che ha permesso di ottenere in una prevalutazione la certificazione LEED Gold e Silver rispettivamente per il centro servizi e l’hangar.
Un progetto che ha meritato il plauso del generale dell’Aeronautica Roberto Vittori, astronauta dell’ESA. “Sono stato proprio io a spingere per l’accordo iniziale tra Enac e Faa nel 2014 – ha spiegato Vittori – l’idea è nata quando volavo con lo Shuttle e, valutando la prima opportunità di atterraggio d’emergenza, si pensava all’Europa, a Francia e Spagna. Mi chiesi: perché non l’Italia, dove abbiamo le migliori condizioni climatiche e geografiche? Dovevamo superare questo ostacolo e avere nel nostro Paese uno spazioporto, che potesse essere anche altro. Grottaglie si è attestata come scelta migliore – ha ribadito – perché enti locali e università hanno fatto la loro parte, capendo le potenzialità del volo suborbitale, che è cosa diversa dal volo spaziale ed è l’evoluzione naturale dell’aeronautica: volare da Bari a Tokyo in un’ora e mezza, o decollare da qui, lanciare un satellite e riatterrare, questo è il futuro ed è per questo che siamo qui”.
“Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a rendere questo sogno una realtà – ha dichiarato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile. Insieme stiamo trasformando il futuro, attraverso un progetto ambizioso che segna un passo avanti significativo nel nostro percorso verso l’esplorazione e la scoperta nello spazio. Lo Spazioporto non è solo un’infrastruttura tecnologica, ma il simbolo del nostro impegno verso nuove sfide e nuove opportunità che il settore ha da offrire. Lo Spazioporto nasce come crocevia per l’innovazione, la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico, nonché un fulcro per la cooperazione internazionale nello spazio. Lo Spazioporto – ha concluso – sarà la nostra porta verso un universo di infinite possibilità”.
“Sono onorata di essere qui – ha dichiarato Chelsea Chang, vicepresidente of Commercial and Corporate Strategy Virgin Galactic – e di condividere con voi come Virgin sta inaugurando una nuova era spaziale. Siamo legati all’Italia e ciò che abbiamo ascoltato qui oggi ci ha ispirato per i nostri progetti futuri”.
“Chiudiamo questa edizione del Mam – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci – certi di aver dimostrato che quel sogno sull’aerospazio, iniziato qualche anno fa, oggi è una realtà consolidata. Lo dicono i numeri della filiera in costante crescita, la forza dell’ecosistema pugliese dell’innovazione che vede la collaborazione costante tra settore pubblico e settore privato, lo dice il numero delle startup attive nel settore di cui Regione Puglia sostiene l’avvio e lo scale up attraverso i fondi di investimento. Ma lo dice soprattutto la struttura che ci ospita, e che oggi presenta il suo progetto dello spazioporto, primo spazioporto italiano da cui potranno decollare orizzontalmente i vettori spaziali del futuro. Una grande opportunità per il territorio, perché queste operazioni offrono una vasta gamma di servizi innovativi, sia civili sia militari, in grado anche di attivare un notevole indotto economico e industriale nel comparto aerospaziale.
I voli suborbitali consentiranno applicazioni di interesse militare, sperimentazione di microgravità, addestramento di astronauti. Una struttura reale, un progetto concreto e in fase di realizzazione che si colloca a pieno titolo nell’ambito di una strategia nazionale che consentirà all’Italia di diventare un nuovo “Stato di lancio”.
Il direttore dell’Innovazione Tecnologica di ENAC, Giovanni Di Antonio, ha ripercorso brevemente le tappe che hanno segnato lo sviluppo della regolamentazione tecnico-normativa relativa a spazioporto e volo suborbitale. “Enac ha avuto un ruolo attivo – ha dichiarato Di Antonio – sin dalla sottoscrizione di un memorandum con la FAA nel 2014, che è poi stato rinnovato con il coinvolgimento dell’ASI nel 2016. L’obiettivo era e resta quello di creare le condizioni affinché Grottaglie sia sede dei voli suborbitali, in un sistema nazionale che integri il frammentato quadro europeo. Proprio in tal senso, il dato importante è che tali argomenti saranno d’interesse affinché la cooperazione internazionale garantisca un uso efficiente dello spazio aereo per il trasporto commerciale suborbitale. Questa evoluzione non solo integrerà la tradizionale economia dello spazio, ma preparerà l’intero settore alle sfide che verranno”.
I lavori della terza giornata, a cui hanno partecipato il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, sono proseguiti nella pomeridiana con “Space Trends powered by Wired”, in cui si è discusso delle nuove sfide scientifiche e tecnologiche, delle evoluzioni dei player di settore, delle trasformazioni del business dello spazio. Un vero e proprio “palinsesto nel palinsesto del Mam”, concepito e realizzato dalla testata del gruppo Conde’ Nast. Con sei panel e ospiti di eccezione, Space Trends powered by Wired approfondirà i temi più caldi sul fronte spazio e space economy, portando il punto di vista dei leader del settore industriale e il solido know how degli esperti delle agenzie spaziali per capire cosa succederà nei prossimi anni. Tra i protagonisti di Space Trends powered by Wired, Jim Bridenstine, già direttore Nasa (2018-2021); Roberto Vittori, ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana e astronauta di ESA; Anna Hazlett, founder & principal, AzurX; Chiara Pertosa, ceo Sitael; Fabio Caramelli, space rider system payload an exploitation manager European Space Agency-Esa; Raphaël Chevrier, head of communications, MaiaSpace ; Simona Turco, head of business development, Deep Blue.
Il Mediterranean Aerospace Matching 2024 è evento promosso dalla Regione Puglia e l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) con l’organizzazione di AdP (Aeroporti di Puglia), Dta scarl (Distretto Tecnologico Aerospaziale) e Criptaliae Spaceport, e la collaborazione di Puglia Sviluppo e Arti Puglia