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Spesa farmaceutica in Italia, la nota del consigliere lucano Vizziello

“Senza freni la spesa per i farmaci degli ospedali lucani, con la Basilicata in vetta alla classifica delle regioni italiane che hanno maggiormente sforato il tetto di spesa previsto dalla legge, dati che testimoniano la necessità di un cambio di passo rispetto a quanto sinora fatto e soprattutto l’opportunità di un maggiore utilizzo dei farmaci equivalenti e biosimilari”.

A sostenerlo, in una nota, è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello sulla base delle risultanze dell’ultimo monitoraggio Aifa relativo alle dinamiche della spesa farmaceutica fatte registrare dalle regioni italiane nei primi otto mesi dell’anno in corso.

“Il superamento del tetto previsto dalla legge per la spesa farmaceutica ospedaliera, vale a dire il 6,69 per cento del fondo sanitario – spiega Vizziello – non è una novità e non riguarda solo la nostra regione, ma i risultati dell’indagine Aifa appena pubblicati ci dicono che la Basilicata nel periodo gennaio-agosto 2019 avrebbe dovuto spendere per questa voce del bilancio sanitario 48 milioni e mezzo di euro, ma ne ha spesi quasi 81 milioni di euro, con uno sforamento del limite imposto per legge superiore ai 32 milioni di euro”.

“Occorre dunque approntare al più presto validi ed efficaci correttivi – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – senza i quali la maggior spesa per farmaci da parte dei nostri ospedali potrebbe a fine anno risultare superiore ai 40 milioni di euro e pregiudicare così la sostenibilità economica dell’intero sistema sanitario regionale, rendendo difficile il raggiungimento degli obiettivi di salute che occorre perseguire”.

“Accanto all’adozione di nuovi modelli gestionali improntati alle moderne tecnologie digitali -sostiene Vizziello – sarebbe opportuno un maggiore utilizzo nelle strutture pubbliche dei farmaci equivalenti e di quelli biosimilari, in grado di garantire sia sicurezza delle cure sia rilevanti  risparmi di spesa e rispetto al quali la Basilicata risulta essere, a tutt’oggi, tra le regioni con minore utilizzo di tali prodotti”.

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