CronacaPuglia

Spunta il presunto complice di Giovanni Vantaggiato

Spunta l’identikit del presunto complice di Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore 68enne di Copertino (LE), accusato di essere l’autore materiale dell’attentato dello scorso 19 maggio a Brindisi, nei pressi dell’istituto ‘Morvillo-Falcone’. Si tratta di un uomo di corporatura robusta, spalle larghe, alto circa 1.80, naso pronunciato, pantaloni e giacca neri e cappello a visiera. A descrivere il complice di Vantaggiato, come si legge nell’ordinanza del gip Ines Casciaro, è un teste, che ha raccontato di “aver notato, verso le ore 1.30 del 19 maggio, un uomo che spingeva un bidone della spazzatura munito di ruote, tenendolo dalle maniglie, inclinato verso il suo corpo, in direzione della scuola”. Testimonianza, questa, considerata attendibile dai magistrati, e sui cui si stanno concentrando le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, e dai sostituti procuratori Gugliemo Cataldi e Milto De Nozza.

Vantaggiato, durante l’udienza di convalida del fermo, ha confessato che l’attentato è stato programmato dal periodo di Natale. “Ho comprato 4 telecomandi, di cui tre si sono inceppati durante le prove. Ho composto il materiale esplodente con potassa e acido nitrico, testando più volte la miscela nelle campagne vicino Leverano”, queste le sue parole. Un piano molto ben architettato, con sopralluoghi a Brindisi prima del fatidico 19 maggio. L’imprenditore, inoltre, avrebbe scelto la scuola più vicina all’uscita della città perché, rispetto ad altri obiettivi (caserme dei carabinieri su tutti), era più facile da colpire. Il suo gesto, ha spiegato il gip, è stato eclatante, finalizzato ad uccidere. “Egli ha perfino riferito di essere ritornato a casa alle 3 di notte per dormire e poi di essere uscito nuovamente all’alba, dopo aver già posizionato l’ordigno, dimostrando di avere una ferma volontà di consumare il delitto proprio in quel momento e non ad un’ora qualsiasi”.

 

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