Stanziati 650mila euro per infrastrutture sostenibili approdi pesca, Bando Feamp
“Un approdo per ogni comune. Migliorare la qualità, il controllo e la tracciabilità dei prodotti ittici pescati e sbarcati sui nostri circa 70 km di costa che si affacciano su due mari, facilitando l’osservanza dell’obbligo di sbarcare tutte le catture, accrescere l’efficenza energetica dei luoghi di pesca e di sbarco, contribuire alla protezione dell’ambiente. Sono questi gli obiettivi principali del bando Misura 1.43 del Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) “Porti, Luoghi di sbarco, sale per vendita all’asta e ripari di pesca” approvato dalla Giunta regionale, con una dotazione finanziaria di 650 mila euro, destinata alle aree costiere della Basilicata.” Lo comunica l’assessore alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia.
I progetti a completamento e rafforzamento della rete esistente con un limite massimo ammissibile per progetto 300mila euro e non inferiore a 30mila euro comprensivo delle spese per l’avvio del servizio di gestione (importo ammissibile 10 mila euro), dovranno essere corredati da un piano di gestione del servizio relativo all’opera realizzata.
Beneficiari della Misura 1.43 del FEAMP sono enti pubblici o associati in ATS con imprese di servizi per il settore pesca ed acquacoltura e/o altri organismi designati a tale scopo per la gestione del servizio che possono presentare domanda di contributo entro 60 giorni dalla pubblicazione sul BUR speciale n. 30 del 11 agosto 2017, secondo il modello previsto dal bando e complete della documentazione richiesta, inerente al progetto definitivo a Regione Basilicata – Dipartimento Politiche Agricole e Forestali – Referente Regionale Autorità di gestione del FEAMP, anche a mezzo PEC su dg.agricoltura@regione.basilicata.it
“Promuovere la pesca sostenibile – continua l’Assessore Braia – anche sotto il profilo ambientale, in maniera efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze e promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura, sono le priorità del fondo europeo a ciò espressamente dedicato e applicabile alle zone di costa della nostra regione che si affaccia per circa 40 km sullo Ionio, in provincia di Matera, tra Metaponto e Nova Siri e per circa 30 km sul Tirreno, in provincia di Potenza, tra Acquafredda e Castrocucco di Maratea.
Continuiamo a mettere in campo, con un aiuto pubblico pari al 100% della spesa ammissibile tutti gli strumenti che possano consentire anche ad una regione piccola come la Basilicata, una maggiore competitività della filiera ittica e dell’acquacoltura oltre che la valorizzazione del pescato locale come parte integrante della produzione agroalimentare regionale. Un ulteriore impulso sarà dato dall’azione integrata con la strategia di Sviluppo Locale di tipo partecipativo, ammessa a finanziamento per 3 milioni di euro, presentata dal FLAG “Coast to coast” e dal piano di azione locale, i cui indirizzi per l’attuazione sono stati anche recentemente approvati e che sarà presentata entro settembre.
Sosteniamo attraverso questo bando gli investimenti volti a migliorare o ammodernare le infrastrutture preesistenti dei porti di pesca, delle sale per la vendita all’asta, dei siti di sbarco e dei ripari di pesca, sia in merito all’obbligo di sbarco delle catture nonché per la valorizzazione della parte sottoutilizzata del pesce catturato. Sono inclusi gli investimenti destinati a strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini, con l’obiettivo di migliorare la qualità, il controllo e la tracciabilità dei prodotti sbarcati, accrescere l’efficenza energetica e contribuire alla protezione dell’ambiente, migliorando anche la sicurezza e le condizioni di lavoro.
Nel 2015 – conclude l’Assessore Braia – attraverso il PO FEP 2007/2013 sono stati già finanziati, in 4 comuni dell’area del Metapontino, interventi relativi a ripari e luoghi di sbarco con l’impegno da parte dei comuni di avviare una rete fra gli stessi. Le richieste di finanziamento da tale area, pertanto, devono risultare consequenziali e necessarie al funzionamento della rete oltre che fortemente integrate con gli altri interventi realizzati. Sono, infatti, ammissibili progetti di miglioramento e ampliamento delle opere realizzate con il FEP per un massimo di 30mila euro comprensivo delle spese di gestione che restano comunque fissate a 10mila euro.”