Stigliano chiude la campagna elettorale: Buon voto a tutti, andiamo a vincere!
Stigliano che tiene stretta in mano la fascia da sindaco è un’immagine che si è vista spesso in questi giorni nei vari spot elettorali. Ma quel nastro tricolore per lui ha un significato profondo: “questa per me non è solo la fascia del Sindaco, questa è per me la fascia del Comune. Comune è stata la parola centrale della nostra campagna. Perché dentro questa parola entra tutto quello che ci rappresenta e ci unisce, come cittadini, come comunità, appunto. In questa fascia, da troppi anni non entrano gli altamurani”. Solamente queste parole sono servite a risvegliare una piazza Duomo fredda che si è andata sempre più riscaldando quando Stigliano, alzando il tono della voce, ha dichiarato che “Altamura deve cambiare. Dobbiamo invertire la rotta e ridare questa fascia agli altamurani. Ed è quello che abbiamo fatto in questa campagna, dove abbiamo messo al centro i cittadini”. Ha poi definito il suo programma “pragmatico ed onesto come gli altamurani” precisando che quando parla di lavoro non promette posti di lavoro “perché un Sindaco non dà posti di lavoro poiché si impegna a costruire le condizioni per creare opportunità di sviluppo”. Più volte ha mostrato il tricolore precisando che con quella fascia non intende fare “promesse ma assumere impegni per costruire una città nuova in Comune con i cittadini” per rendere gli uffici meno sburocratizzati, per rimediare ai costi troppo alti della macchina amministrativa e di conseguenza ottimizzare i costi ed alleggerire il carico fiscale risparmiando sui fitti passivi e incentivando la raccolta differenziata, rivedere il sistema dei servizi sociali e del welfare, affrontare l’emergenza abitativa, sostenere il turismo. Ha quindi precisato che in quella fascia tricolore “c’è la nuova Altamura, un progetto in cui non c’è posto per chi promette, per chi specula, per chi pensa che i propri concittadini abbiano la memoria corta, per chi ha come progetto solo se stesso e neanche per chi non è trasparente, per chi rappresenta solo alcuni, per chi compra i voti e per chi li vende”. Ha infine terminato augurando “un buon voto a tutti, andiamo a vincere!