Stop al precariato nella sanità pubblica lucana
“La F.I.A.L.S. Regionale è da sempre impegnata nel denunciare sui diversi tavoli tecnici, aziendali, provinciali e regionali il perdurare della scarsa volontà politica nel risolvere il problema del personale precario della sanità pubblica, con grave disagio degli operatori. Il lavoro precario (e flessibile) toglie dignità alla persona e determina un clima di sofferenza alle famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori. La pubblica amministrazione ha accumulato negli anni un numero impressionante di lavoratori precari per colpa di politiche programmatiche miopi ed ottuse. La sanità pubblica conta la presenza di decine di migliaia lavoratori precari. Il Governo Renzi ha corso al riparo mediante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM del 6 marzo 2015 avente ad oggetto le disciplina delle procedure concorsuali riservate alla stabilizzazione del personale della pubblica amministrazione. Nel testo governativo si legge che gli enti pubblici entro il 31 dicembre del 2018 possono bandire procedure concorsuali per titoli ed esami finalizzate all’assunzione di personale precario che alla data del 30 ottobre del 2013 abbia maturato negli ultimi cinque anni almeno tre anni di servizio, anche non continuativo. Dalla lettura del testo si evince chiaramente che il Governo non impone assolutamente le assunzioni, usando il verbo possono invece del verbo devono , offrendo una possibilità agli stessi precari di accedere ad un concorso riservato. Finalmente, da qualche giorno, sono state approvate le Linee Guida per l’applicazione del DPCM sulla stabilizzazione del personale del comparto Sanità, con le relative disposizioni atte a chiarire le modalità di accesso alle procedure concorsuali riservate al personale precario. “I soggetti in possesso dei requisiti di stabilizzazione possono partecipare a tutte le selezioni indette dagli enti del SSN della Regione di riferimento”. Invece la dirigenza sanitaria e medica, rispetto al personale del comparto sanità non gode dei benefici di stabilizzazione ai sensi delle leggi 296/2006 244/2007, ma è riservata ad essa l’ipotesi di stabilizzazione nel caso in cui abbia maturato almeno tre anni di servizio non continuativo negli ultimi cinque anni. Una nota dolente sta nel fatto che il limite del 50% delle risorse finanziarie destinate alle stabilizzazioni è riferito non al singolo concorso, ma all’intero ambito delle procedure concorsuali, restringendo de facto il numero di assunti con tali procedure. Le segreterie provinciali F.I.A.L.S. di Matera, di Potenza e Regionale , hanno attivato diverse azioni previste dal rispettivo mandato istituzionale miranti a far applicare immediatamente le disposizioni del DPCM sulla stabilizzazione del personale della Sanità Pubblica di Basilicata, escludendo l’ipotesi di un rinvio sine die”.
Giuseppe Costanzo – Segreteria Fials Potenza