‘Storie maledette’ ripercorre l’omicidio di Sarah Scazzi
‘Storie maledette’ è tornato ieri sera nella prima delle sue due puntate dedicate al caso Sarah Scazzi. Nell’attesa intervista a Sabrina Misseri e a sua madre Cosima Serrano, le due donne, per la prima volta, raccontano la loro verità su uno degli omicidi che ha interessato maggiormente l’opinione pubblica. Sabrina e sua madre stanno scontanto la loro pena nel carcere di Taranto.
Sabrina racconta il forte legame con la piccola Sarah: “Era sorella che non ho mai avuto, viveva praticamente da noi. Non aveva un’alta autostima e la portavo con i miei amici perché si lasciasse un pò andare”. Sabrina parla della cugina con affetto e nega le responsabilità nell’omicidio. Sabrina, inoltre, ha ripercorso il rapporto con Ivano Russo, dal momento in cui lo conobbe sino all’innamoramento divenuto ossessione, e che secondo gli inquirenti sarebbe all’origine della tragedia. Poi la ricostruzione, penosa, dell’ultimo pomeriggio con Sarah. Una manciata di minuti, dalle 14 alle 14.30 circa, in cui secondo gli inquirenti si sarebbe consumato l’omicidio della ragazzina all’interno del perimetro della villetta dei Misseri.
La giornalista Franca Leosini ha sottoposto Sabrina a domande molto dirette su quegli istanti e sui messaggi scambiati con Sarah e l’amica Mariangela, che per gli inquirenti sarebbero il tentativo diabolico di depistaggio messo in piedi dalla giovane. La reazione della ragazza è sfociata in un pianto: “mi hanno dipinta come un serial killer”
Nella trasmissione Rai è stata Cosima a raccontare aspetti sinora sconosciuti: “La piccola Sarah era molto legata a noi, voleva farsi adottare e portava una mia foto nella borsa dicendo che si trattava di sua madre.