Strada Oraziana, la situazione è ancora critica
“Sulla questione relativa allo stato di attuazione della Oraziana, nonostante in data 15 giugno 2011 il sottoscritto presentava interrogazione urgente al Presidente della Giunta e all’Assessore alle Infrastrutture, vige un silenzio assordante o comunque dichiarazioni stampa di ulteriori rinvii – è quanto dichiara il Consigliere Regionale del Movimento per le Autonomie Francesco Mollica”.
“Con la predetta interrogazione si chiedeva di conoscere lo stato di attuazione del III Lotto, nonché di avere chiarimenti circa le questioni relative alle problematiche insorte con l’impresa appaltatrice e se vi erano responsabilità a chi attribuirle. Accertato che durante l’esecuzione dei lavori del III lotto (dallo svincolo di Ripacandida allo svincolo di Ginestra) si sono verificati problemi e che a tutt’oggi l’opera risulta abbandonata, pertanto non si conosce la data di ultimazione dei lavori, resta il fatto che la realizzazione del progetto della strada di collegamento tra la s.s.v. Candela-Potenza e la s.s.v. Bradanica, tronco s.s.v. Candela-Potenza Venosa sud, rappresenta la soluzione al grave problema della viabilità in quel territorio.
Nel frattempo proseguono i lavori del IV° lotto (dallo svincolo di Ginestra a Venosa sud) ma bisognerebbe avviare anche i lavori del 2° stralcio del IV lotto, la cui realizzazione porterebbe a compimento una tratto di arteria che consentirebbe l’utilizzo, almeno in parte, di un’opera che, altrimenti, sarebbe totalmente inutile e/o inutilizzabile. Per tale motivo ho presentato oggi una nuova interrogazione in cui si chiedono quali sono le motivazioni e le responsabilità per la mancata risposta all’interrogazione precedente, perchè non sono partiti i lavori del 2° stralcio del IV Lotto e di conoscere finalmente, dopo vent’anni di attesa, il cronoprogramma di ultimazione del IV Lotto 1° stralcio – IV Lotto 2° stralcio e dell’intera arteria. In tempi in cui le responsabilità sono sempre dei politici – conclude Mollica – servirebbe fare chiarezza su chi su queste opere non solo ci lavora e guadagna ma ha anche la responsabilità dei danni cagionati alla comunità”.