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Strade rurali, Cia Puglia: “Arterie a pezzi, ma Bari pensa a fare 430 km di ciclovie”

“De Caro annuncia trionfalmente di aver ottenuto 26 milioni di euro per tre ciclovie e 430 chilometri di piste ciclabili. E per le strade rurali? Niente, manco un centesimo. E sono strade essenziali per il lavoro dei nostri agricoltori, vie di trasporto per i prodotti agricoli, reti di connessione con gli agriturismi, le aziende agricole, le fattorie didattiche, le imprese zootecniche. De Caro è a conoscenza dello stato pietoso in cui si trovano? Dove e quali sono i progetti e i finanziamenti ottenuti per ripavimentarle, fare manutenzione ordinaria e straordinaria, implementare segnaletica orizzontale e verticale?”.

E’ Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, a commentare con queste parole le dichiarazioni del sindaco di Bari, Antonio De Caro, che ha dato notizia dell’approvazione – da parte del consiglio metropolitano – degli studi di fattibilità inerenti alla realizzazione di tre maxi-ciclovie.

“Sia chiaro”, ha aggiunto Sicolo, “le ciclovie sono belle e utili, nessuno dice il contrario, ma le priorità sono davvero altre. In un’area metropolitana come la nostra, dove reddito e lavoro sono prodotti in gran parte da agricoltura e agroalimentare, ci si aspetta che le prime strade a essere oggetto di interventi, progetti e lavori di adeguamento siano quelle percorse giornalmente da centinaia di imprenditori agricoltori, autotrasportatori, gestori e visitatori degli agriturismi, lavoratori delle campagne. E invece no. Vogliono lavorare e hanno fame? Gettategli delle brioche. Hanno bisogno di strade rurali percorribili? Eccovi le ciclovie”.

“Occorrono progetti e fondi destinati al rifacimento delle strade rurali e degli assi stradali comunali più strategici per le aziende agricole. Molte strade esterne ai perimetri urbani hanno bisogno di un piano di profonda sistemazione o rifacimento. Un territorio con strade dissestate e senza adeguate infrastrutture tecnologiche, a partire dalla diffusione di Internet e banda larga nelle aree rurali, non è né vivibile né competitivo. La manutenzione infrastrutturale del territorio rappresenta per la nostra categoria un’esigenza generale, ormai non più prorogabile. Il Progetto politico sindacale della nostra Confederazione “Il Paese che Vogliamo”, tra gli altri punti, pone al centro delle sue iniziative l’esigenza di un programma di sistemazione generale della rete viaria e della realizzazione delle infrastrutture tecnologiche delle zone rurali del nostro territorio. L’attuazione di tale progettualità è di vitale importanza per la nostra economia. C’è la necessità di un forte intervento di manutenzione straordinaria delle strade rurali. Il loro stato di dissesto rappresenta un pericolo continuo per gli agricoltori e per i cittadini che transitano sia con gli autoveicoli che con i mezzi agricoli e limita la fruibilità e l’accesso agli agriturismi presenti sul nostro territorio. Le strade rurali necessitano di un radicale rifacimento, con la realizzazione di una efficiente rete di sgrondo-cunette laterali, oltre che l’implementazione delle segnaletiche stradali”.

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