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Studio e monitoraggio del lupo nel Salento, presentata la cartellonistica con informazioni e un decalogo di buone norme nella gestione della specie protetta

Ritorno del lupo nel Salento. Da oggi i parchi e le aree naturalistiche del Salento saranno dotate di una cartellonistica adeguata, con informazioni e un decalogo di buone norme in caso di incontro con un lupo e per gestire la sua presenza sul territorio, con piccoli comportamenti che possono attuare tutti i cittadini. La distribuzione del materiale ai gestori dei parchi, alla presenza dell’assessora all’ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, è avvenuta in occasione dell’evento “Hic Sunt Lupi (HSL): studio, monitoraggio e gestione del lupo nel territorio salentino”, tenutosi a Calimera al Museo di Storia naturale del Salento.

 

La cartellonistica, diffusa sia in formato rigido che cartaceo, è una delle iniziative che rientra all’interno del progetto scientifico Hic Sunt Lupi, che nasce dalla collaborazione tra l’Assessorato regionale all’Ambiente della Regione Puglia, Cnr – Iret sede di Lecce e Dipartimento di Biologia e biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università degli Studi di Roma Sapienza. Il progetto prevede una diffusa distribuzione di fototrappole sul territorio, per monitorare e studiare la specie; l’analisi delle fatte per comprendere la dieta alimentare; l’analisi della genetica per evidenziare eventuali ibridazioni. Tutte misure di fondamentale importanza per proporre un piano di gestione adeguato. Il progetto HSL ha anche avviato una importante attività di informazione, sensibilizzazione e comunicazione.

 

L’incontro di questo pomeriggio, oltre alla distribuzione della cartellonistica, è stato pensato anche per tracciare delle prime valutazioni sulle attività di progetto e per ascoltare i vari portatori di interessi. All’incontro, oltre all’assessora Triggiani, hanno preso parte la dirigente Servizio Parchi e tutela della biodiversità Regione Puglia, Caterina Dibitonto, e i componenti del team di progetto Francesco Cozzoli (CNR-IRET), Francesco De Leo (CNR-IRET), Ilaria Rosati (CNR-IRET), Paolo Colangelo (CNR-IRET), Emiliano Mori (CNR-IRET), Emanuela Solano (CNR-IRET) e Paolo Ciucci (Università degli Studi di Roma Sapienza). L’evento, molto partecipato, ha visto la presenza di enti gestori dei parchi, associazioni a tutela degli animali, servizio veterinario dell’Asl, associazioni di categoria agricole e allevatori, carabinieri forestali, guardie eco zoofile, guide ambientali escursionistiche e altri attori sociali e istituzionali facenti parte del network che il progetto ha attivato.

 

“Un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla Regione Puglia – ha dichiarato l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani – che, con il contributo tecnico e scientifico di attori qualificati come il Cnr e l’Università, ha l’obiettivo di supportare uno studio accurato, da un punto di vista scientifico, naturalistico, socio ambientale, sulla presenza del lupo nel territorio salentino. Oggi raccontiamo i primi importanti risultati e le azioni che stiamo mettendo in campo per sensibilizzare cittadini, turisti, agricoltori ad una convivenza sicura e consapevole con una specie che rappresenta una ricchezza per i nostri territori, per gli agro- ecosistemi, ma che, naturalmente, richiede anche un’attenta capacità gestionale nella protezione dei bestiami, per esempio. Solo attraverso studi dettagliati, incontri, scambi di informazioni, comunicazione alla cittadinanza e ai territori si può dimostrare che il lupo, specie protetta, può essere considerato un ‘alleato’ e non un nemico. Ringrazio tutti per il lavoro che si sta svolgendo, i nostri Uffici regionali con la dirigente Dibitonto, il team scientifico di progetto, ma anche tutti i portatori di interessi per i contributi preziosi che da qui al prossimo futuro certamente arriveranno”.

 

“Il rientro del lupo in Salento è un fenomeno spontaneo conseguente alle politiche di protezione della specie adottate negli ultimi decenni. La legislazione vigente non permette misure di contenimento come abbattimenti o rilocazione se non in rari casi estremi – hanno sottolineato i responsabili scientifici del progetto HSL – quello che è possibile fare seguendo la vigente (e probabilmente futura) legislazione ambientale è adottare corrette pratiche di coesistenza con questa specie, sfruttando l’enorme valore che il lupo può avere come regolatore ecosistemico (ad esempio con il controllo dei cinghiali, specie che provoca particolari danni all’agricoltura), e imparando a gestire le difficoltà, comportate dalla convivenza, con piccoli e sensati cambiamenti. Il lupo è abbastanza intelligente da essere “educabile” attraverso i nostri corretti atteggiamenti. Ad esempio, avere buona cura dei nostri animali domestici e disporre correttamente i rifiuti “educa” il lupo a non avvicinarsi troppo alle nostre case eliminando gli attrattori. Gli allevatori devono invece adottare misure più specifiche e possono essere supportati in questo dalle istituzioni. Al riguardo il progetto sta implementando la sinergia con le associazioni di categoria degli allevatori, al fine di fornire adeguata assistenza”.

 

Infine un passaggio sull’importanza del lupo sotto il profilo turistico. “L’ecoturismo non è solo uno dei segmenti del mercato turistico in più rapida crescita a livello globale – continuano i ricercatori – ma anche una possibile chiave economica per sostenere la conservazione della natura. La promozione di un ecoturismo capace di non compromettere la conservazione del lupo, animale simbolo del Salento (la sua presenza, ad esempio, campeggia sullo stendardo della città di Lecce) porterà benefici economici diretti e durevoli per le comunità locali, gli agricoltori locali e i professionisti del turismo”.

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