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Sui Monti Dauni il “Giro Rosa”, per la prima volta al Sud con il sostegno della Regione Puglia

     

“Questa è una settimana importante per tutta la Puglia ma c’è un motivo aggiuntivo speciale per i Monti Dauni e la provincia di Foggia, impegnati ad accogliere e fare da straordinario palcoscenico di una delle manifestazioni sportive più seguite degli ultimi anni”.  Così l’assessore regionale allo Sport per Tutti, Raffaele Piemontese, ha commentato, stamattina, sulla linea di partenza di Castelnuovo della Daunia, in provincia di Foggia, l’arrivo in Puglia della carovana del trentunesimo Giro Rosa che, partita dalla Toscana venerdì 11 settembre scorso, termina la sua corsa, questo fine settimana, proprio sulle strade dei Monti Dauni.

Un momento storico per la provincia di Foggia e per la Puglia che, ospitando per la prima volta un evento di questa portata, entra negli annali di questo sport. Soprattutto è uno dei risultati della strategia perseguita in questi ultimi cinque anni dall’Amministrazione regionale di Michele Emiliano e sviluppata dall’Assessorato regionale allo Sport per Tutti delegato a Piemontese: fare degli eventi sportivi una leva di marketing territoriale, promuovere turismo 365 giorni l’anno, valorizzare destinazioni che vadano aldilà del mare, scovare nuovi segmenti di turismo quale quello legato allo sport e alla natura. Si spiega così la scelta di attrarre il Giro Rosa sui Monti Dauni, destinando un finanziamento di 80 mila euro ai sindaci del territorio per organizzare la tappa che assegnerà la maglia rosa.

Presentata dalla Regione Puglia alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano a febbraio scorso, prima del lockdown per il COVID-19, la più prestigiosa corsa ciclistica femminile avrebbe dovuto svolgersi a luglio. Anche il “Giro d’Italia” è slittato e ha scelto di partire il 3 di ottobre, per arrivare in Puglia il 9 e il 10 ottobre, sempre sostenuto dalla Regione Puglia che ancora una volta lo farà percorrere il Gargano fino a una spettacolare tappa a Vieste.

Con 9 giornate di gara e 5 regioni attraversare, il “Giro Rosa” si è collocato in parallelo al Tour de France e la Regione Puglia ha scelto di valorizzare un altro polo turistico della provincia di Foggia, i Monti Dauni.

Oggi è stato il giorno dell’ottava tappa: la Castelnuovo della Daunia – San Marco la Catola, per un totale di 91,4 chilometri. Domani, sabato 19 settembre, il gran finale della Motta Montercovino – Motta Montercorvino, , su un tracciato di 109,8 chilometri.

Sono le ultime tappe molto impegnative per le 144 atlete che vi gareggiano, seguite dalle telecamere di Rai 2 e trasmesse in diretta streaming sui canali social del Giro Rosa.

Dalla partenza a mezzogiorno dalla piazza del Comune di Castelnuovo della Daunia per poi toccare Pietramontecorvino, Lucera, Volturino, dove le cicliste affrontano le prime difficoltà. Poi Crocella, il Bosco di San Cristoforo, quindi Celenza Valfortore e la conclusione, in salita, a San Marco la Catola. 

Secondo gli organizzatori, la tappa di domani che conclude il Giro Rosa 2020 è una frazione che ha le carte per modificare nettamente la classifica generale perché è un percorso strutturato a circuito e incentrato sulla salita del Volturno. Quattro giri di 27 chilometri e mezzo attorno alla medesima asperità che, al terzo giro, sarà anche Gran Premio della Montagna di seconda categoria.

La manifestazione ciclistica femminile a tappe più importante a livello internazionale lascia in Puglia una preziosa eredità e l’occasione di una vetrina mondiale: con la partecipazione di 24 team, provenienti da 14 nazioni, i Monti Dauni sono chiamati a far sfoggio di tutta la loro ben nota accoglienza.

“Conosco bene – aggiunge Piemontese – la calorosa ospitalità di queste comunità: loro sono portatrici sane di un’autentica bellezza, tra paesaggi incontaminati e panorami mozzafiato e un evento di richiamo internazionale come il Giro Rosa non può che contribuire al rilancio di queste zone e a aiutare la destagionalizzazione dei flussi turistici”.

I tracciati selezionati dal Giro attraversano le colline dei Monti Dauni, svelando una faccia dell’entroterra foggiano poco conosciuto, caratterizzato da strade strette e vicoli.

Una gara di richiamo non solo per gli appassionati di ciclismo ma anche per chi desidera assistere a una competizione sportiva di grande spessore.

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