Tap, il ministro Lezzi ribadisce il suo ‘no’ alla costruzione del gasdotto
“Abbiamo fatto una battaglia molto rigorosa contro questa opera. Dovrebbe sorgere in una zona ad alta vocazione turistica che, quando arriverà la tap, perderà. Perché il problema non è solo il tubo ma la cabina di depressurizzazione che occuperà 12 ettari, una centrale piuttosto imponente. È un’opera inutile può essere anche dannosa, e soprattutto un’opera già vecchia”. Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi a Porta a Porta.
“Con l’Europa abbiamo siglato diversi accordi che ci porteranno a consumare il 45% di gas in meno rispetto a quello consumato nel 2005. Ci siamo dati obiettivi per passare da fonti fossili a fonti rinnovabili e tra pochissimo tempo sarà più economica l’energia rinnovabile rispetto alle fonti fossili»Il ministro ha ricordato che «oltre la metà dei gasdotti in Europa non viene fatto funzionare perché non serve. Allora perché investire soldi in questa opera? Faremo analisi costi-benefici e rifletteremo se ci potranno essere dei danni da pagare. In ogni caso faremo il bene del Paese». «Non solo – ha aggiunto- nel trattato internazionale è sancita anche una deroga alla direttiva sulla libera concorrenza per cui tap, per la bellezza di 25 anni, dovrà remunerare il capitale investito. Di fronte a questo come si potrà dire che ci sarà un minor costo per il gas? Non è un no a prescindere»