Taranto, al quartiere Tamburi parte il secondo lotto dei lavori di rigenerazione
Un investimento da oltre 4 milioni di euro per rifare strade, piazze e marciapiedi. È il secondo lotto dei lavori di rigenerazione del quartiere Tamburi, cantiere inaugurato oggi dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dal sindaco Rinaldo Melucci.
Si tratta del completamento dell’intervento già avviato nei mesi scorsi nella popolosa area urbana, con i lavori del primo lotto che stanno interessando la zona nord-occidentale, a partire da piazza Gesù Divin Lavoratore. Il cantiere appena inaugurato si svilupperà nella zona nord-orientale e meridionale del quartiere e insieme al primo vale complessivamente 13 milioni di euro.
Terminati questi lavori, la rigenerazione del quartiere continuerà con altri interventi, come la foresta urbana nord, il completamento del mercato rionale, il lungomare terrazzato su Mar Piccolo e il campo di calcio con annesse aree a verde sul sedime dell’ex impianto “Atleti Azzurri d’Italia”, per un investimento totale di ulteriori 40 milioni di euro.
«La Regione Puglia, come sempre, sta dando un grande impulso alla collaborazione con il Comune di Taranto – le parole del presidente Emiliano – in particolare in quei quartieri che hanno bisogno di interventi immediati per sollevarsi da una sofferenza che è ambientale e anche psicologica dovuta al degrado che va immediatamente invertito. Questo lavoro che è sostanza e cura dell’anima delle persone passa attraverso il decoro urbano, il coinvolgimento delle strutture scolastiche, la costruzione della foresta urbana che è necessaria anche per migliorare la questione legata all’ambiente. Ovviamente la battaglia delle battaglie è neutralizzare gli effetti negativi dell’ex Ilva. La continuiamo a chiamare Ilva perché Arcelor Mittal non riesce a passare alla storia. Non ci riesce spero non nel male, ma certamente non nel bene. Continua a essere un convitato di pietra quasi indifferente rispetto a quello che noi stiamo chiedendo. Purtroppo la caduta del governo Draghi, che invece avevamo convinto a un processo di grande ristrutturazione tecnologica, adesso fa ricominciare tutto di nuovo. Sembro diventato Sisifo: ogni volta che cambia un presidente del Consiglio, ogni volta che cambia un ministro dello Sviluppo economico o della Transizione e ambiente, devo ricominciare sempre di nuovo. Perché noi siamo sempre qua, ci mettiamo la faccia, ci prendiamo alle volte anche gli insulti da chi giustamente non ne può più, cerchiamo di spiegare che Taranto ha esaurito la pazienza, perché evidentemente non si può chiedere a tutti di attendere all’infinito. Io sono presidente da sette anni e ho visto ricette una diversa dall’altra che riguardavano Taranto, sulla questione dell’occupazione, dell’ambiente, delle persone: nessuno a Roma ha mai alla fine fatto qualche cosa. Stiamo lì ancora appesi, assieme a tutti i cassaintegrati che pagano un contributo formidabile anche in un momento come questo in cui l’acciaio vale quanto l’oro. Evidentemente c’è qualche cosa che non va».
«Ci siamo raccontati per anni che per il quartiere Tamburi non si facesse nulla – ha aggiunto il sindaco Melucci – e invece questa Regione e questo Comune hanno fatto un lavoro serio, hanno mantenuto una promessa che non è cosa assolutamente banale. C’è un accordo di programma, che si sta dipanando attraverso una serie di nuovi cantieri che apriremo nei prossimi mesi, e oggi siamo onorati della presenza del presidente per l’avvio di questo lotto, che è un ulteriore segno di attenzione per questi nostri concittadini. Dobbiamo elevare la loro qualità della vita, la città non può essere collegata a un unico modello di sviluppo, per il quale si sono sacrificate troppe vite. Oggi sono fiducioso, però, perché le persone stanno vedendo i cantieri, vedono un cambiamento mai visto prima e non è questione residuale che ciò avvenga in questo quartiere. Ogni mese inaugureremo cantieri importanti, ogni zona del quartiere ne sarà interessata, e continueremo anche la battaglia nei confronti della grande industria: molti risultati li abbiamo ottenuti, grazie anche alla collaborazione con Asl e Arpa, abbiamo aggiornato diversi protocolli che riguardavano il quartiere, soprattutto le scuole. Finalmente le cose si stanno facendo, dobbiamo insistere».