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Taranto, Monsignor Santoro: “Dopo Kiev, vorrei portare un bassorilievo di San Nicola anche a Mosca”

“Dopo il pellegrinaggio a Kiev c’è una seconda tappa che non so se riuscirò a fare, ovvero portare a Mosca un bassorilievo di San Nicola di Bari, molto venerato in tutta la Russia. Un modo per dire che lì c’è bisogno proprio di cambiare i cuori, di cambiare le menti e di interrompere quest’onda distruttiva”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Taranto, Monsignor Filippo Santoro, parlando del suo recente viaggio a Kiev durante la presentazione dei festeggiamenti religiosi e civili in onore di san Cataldo, patrono di Taranto. Monsignor Santoro ha guidato una delegazione composta dal professor Loreto Gesualdo, presidente nazionale Fism (Federazione delle società medico-scientifiche Italiane), e dal giornalista e presidente onorario della associazione culturale ‘L’Isola che non c’è’ (che ha promosso l’iniziativa), Franco Giuliano, che ha consegnato alla cattedrale Greco-Cattolica di Kiev un bassorilievo dedicato a San Michele Arcangelo, opera dell’artista pugliese Cosimo Giuliano.
“Abbiamo fatto un pellegrinaggio per la costruzione della pace, la pace che avviene attraverso la vicinanza, attraverso l’attenzione ai drammi, la volontà di condividere il dolore e la sofferenza di questo popolo. Noi abbiamo corso un rischio, ma il rischio che corre questo popolo è mille volte più grande, il rischio di perdere la vita”, ha detto Santoro.

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