Taranto scipero in Provincia
In ordine allo sciopero di due ore che ha coinvolto questa mattina i dipendenti della Provincia di Taranto, interviene l’assessore al Personale Giampiero Mancarelli.
“Stiamo facendo il possibile per tenere i conti in ordine e rispettare anche quest’anno il patto di stabilità. Inutile nasconderlo: stiamo affrontando un periodo particolarmente difficile dal punto di vista finanziario. La responsabilità di questo stato di cose è da attribuire innanzitutto al governo che, come tutti sanno, ha ridotto i trasferimenti a favore degli enti locali. Non è un caso, del resto, che sia la Conferenza delle Regioni sia l’Anci e l’Upi, le due associazioni di rappresentanza di Comuni e Province, hanno espresso fortissime critiche rispetto alle scelte operate da Palazzo Chigi.
Questo vuol dire – aggiunge Mancarelli – che gli schieramenti politici non c’entrano nulla, si tratta di un malcontento diffuso e bipartisan. Se non ci sarà un cambio di rotta, i primi a pagarne le conseguenze saranno i cittadini: i servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni, infatti, potrebbero subire drastici ridimensionamenti. E parliamo, per essere chiari, di politiche ambientali, istruzione, manutenzione stradale, formazione professionale e di altri importanti settori di intervento.
Al di là delle specifiche e legittime rivendicazioni, è dunque questo il contesto nel quale matura lo stato di agitazione dei dipendenti della Provincia di Taranto. Posso anche comprendere le loro ragioni, ma sia chiaro che il nostro obiettivo principale è e resta quello di salvaguardare l’equilibrio finanziario che di fatto rappresenta il presupposto fondamentale per non deludere le aspettative dei lavoratori.
Nel merito, confermo che ci sono quasi 200mila euro da attribuire entro la fine dell’anno al personale dell’Ente. La nostra disponibilità a confrontarci su questi temi non è perciò in discussione, ma certo sarebbe grave se qualcuno approfittasse della situazione per gettare benzina sul fuoco. Noi agiamo e continueremo ad agire con rigore e responsabilità”.