CronacaPuglia

Taranto sempre più inflazionata

Nuove, ennesime grane per la città di Taranto. Non bastassero l’Ilva e gli inceneritori della zona industriale, ora l’emergenza è data dallo sversamento di circa 20 tonnellate di carburante nel Mar Grande. L’episodio è accaduto la scorsa settimana, tra martedì e mercoledì, a causa di un errore umano, quando è stato aperto il serbatoio di un mercantile battente bandiera panamense. Angelo Bonelli, candidato sindaco del comune jonico, ha tuonato: “Episodio gravissimo, non è la prima volta che enormi quantità di idrocarburi finiscono in mare. Lo scorso 19 gennaio, una chiazza di idrocarburi è stata rinvenuta sempre nel Mar Grande, nei pressi di Punta Rotondella”. Il timore della cittadinanza, poi, aumenta se si considera che è in cantiere il progetto dell’Eni Tempa Rossa, un progetto che ha avuto il via libera da parte delle istituzioni, nonostante i rischi che comporterebbe per una zona già abbastanza inflazionata. Ma, soprattutto, senza ‘consultare’ i cittadini, che già in passato avevano dovuto accettare la costruzione dell’ennesimo inceneritore di rifiuti pericolosi, tra la raffineria Eni e l’Ilva.

Il progetto Eni Tempa Rossa prevede una raffineria molto più grande e più potente, con un maggior volume di petrolio estratto dalla vicina Basilicata che passi tramite l’oleodotto, per poi giungere sulla costa. Il che significa che la percentuale di petrolio che passerebbe per Taranto, tra quello da raffinare e quello da portare via, raggiungerebbe livelli enormi, con conseguente aumento delle petroliere che arriverebbero nel porto cittadino. E, così facendo, Taranto si confermerebbe come la città più inquinata d’Europa.

I dati dell’Ilva, inoltre, continuano ad essere sempre più allarmanti. A sostenerlo è Alessandro Marescotto, presidente di Peacelink: “L’inquinamento dell’Ilva pesa 3 volte di più dei residenti. Circa 250 kg di inquinanti per ogni cittadino”. Marescotto ha citato i dati della Procura, durante una conferenza stampa alla Camera sull’emergenza ambientale ed occupazionale a Taranto, alla quale hanno partecipato anche Cittadinanzattiva, l’Ail e rappresentanto locali dei cittadini. Marescotto ha chiosato con un ulteriore dato: due decessi al mese per inquinamento.

 

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