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Taratufolo: “La decisione resta il ritiro, non accetto la malafede”

Parola al presidente della Domar Takler Matera, Nico Taratufolo, che il giorno dopo l’annuncio del ritiro della squadra, conferma la sua decisione e ne spiega dettagliatamente le motivazioni. Lo stupore nel leggere il comunicato ufficiale numero 278, che decreta la sconfitta per 0-6 a tavolino, per responsabilità diretta della società ospitante, si è tramutato in rabbia dopo aver letto le motivazioni, non rispondenti al vero, scritte dall’arbitro, il signor Gianni Maurizio Vecchione della sezione di Terni, coadiuvato dal collega Andrea Loria di Roma 1.
Una rabbia che ha fatto parlare di soprusi la società del presidente Nico Taratufolo, situazioni che nulla hanno a che fare con le finalità perseguite dalla Domar Takler Matera, legate alla lealtà nello sport. “Per ora la decisione resta quella di ritirare la squadra – conferma il massimo dirigente materano –. Le dichiarazioni false dell’arbitro non sono assolutamente accettabili. Vedo in queste parole, riportate nel comunicato, la malafede di chi, come il direttore di gara, sentitosi responsabile dell’accaduto, ha voluto prima fare delle dichiarazioni a noi dirigenti per tenerci calmi e poi invece, a mente fredda, scriverne altre facendo si che il giudice sportivo ci punisse oltremodo, salvando il suo operato errato e poco rispettoso dell’incolumità dei ragazzi in campo”.
Il presidente della Domar Takler Matera continua spiegando che: “Sono arrabbiato per questo. Non per la partita, che era giusto non continuare per via delle condizioni psico-fisiche dei calcettisti in campo. Da una parte erano scossi da quello che era successo al povero ragazzo coinvolto nell’incidente, dall’altra si erano ormai raffreddati e si rischiava ulteriori problematiche. Era giusto sospendere la gara perchè l’attenzione di tutti era per Montelli. Io per primo mi sono recato in Ospedale immediatamente, restando molto tempo al Madonna delle Grazie di Matera con i dirigenti del Futsal Bisceglie, che certamente condivideranno il mio pensiero. Era giusto non giocare più in quel momento, ma non darci partita persa per delle condizioni che non corrispondono al vero. Fermo restando che subito dopo la nostra si è giocata la partita di serie C1 come da calendario e senza problemi. E’ bastato terminare l’asciugatura del parquet in una decina di minuti e aprire le porte per evitare la formazione di ulteriore condensa e si è giocato regolarmente. Non è giusto che gli arbitri abbiano scritto dell’intero campo bagnato solamente per salvare se stessi. Ora sono stanco di questo modo di approfittarsi della nostra buona fede e del nostro comportamento sempre rispettoso e del nostro modo di accogliere tutti con il sorriso nel vero spirito sportivo, che da oltre vent’anni ci contraddistingue. Chiudersi nello spoglietoio, dichiarare che avrebbe descritto la sospensione con motivi legati all’aspetto psicologico del momento e poi scrivere a mente lucida il falso, non essendo neppure rientrato in campo per il sopralluogo con i capitani, come dovrebbe accadere, e poi redigere un referto opposto – dice a gran voce Taratufolo –, per me è malafede. E anche per me, che di solito mi ritrovo a difendere gli arbitri davanti a tutto e tutti perchè tutti siamo esseri umani e ognuno di noi può sbagliare, come i calciatori o gli allenatori, anche i direttori di gara, questa volta mi devo ricredere”.
Dunque, l’idea resta quella di chiudere i battenti e non giocare sin dal prossimo sabato, quando la Domar Takler Matera è attesa dalla trasferta di Napoli. “In questo momento, confermo, l’idea è quella di non scendere in campo a Napoli. Facciamo tanti sacrifici ogni anno, ogni settimana e ogni giorno, per essere presenti, trovare sponsor impegnare tempo lasciando le famiglie – conclude Taratufolo – è arrivato il momento di dimostrare che non siamo giocattoli nelle mani della Federazione, senza possibilità e strumenti per difendeci e di difendere i nostri sforzi e interessi. Ora basta”.

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