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“Tecnonidi”, lo strumento di agevolazione che ha fatto decollare le start-up in Puglia

Ha spinto, agevolato e accompagnato lo sviluppo delle startup tecnologiche fino a portarle al numero totale di 535, ha attratto investimenti in Puglia da parte di imprese estere e richiamato in regione giovani imprenditori da anni in altri Paesi. È lo strumento di agevolazione TecnoNidi attivato dalla Regione Puglia e gestito da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio e finanziario.

 

A questa misura è dedicata la seconda puntata della rubrica Resadeiconti, con la quale l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, rende conto ai cittadini dell’operato della politica nello sviluppo economico pugliese.

 

Cento i progetti agevolati da TecnoNidi per oltre 22 milioni di euro di investimenti (di cui 17,7 milioni i contributi concessi) e 170 i nuovi addetti altamente specializzati assunti nelle startup.

Il 30% dei progetti proviene da fuori Puglia (Lazio e Lombardia soprattutto, ma anche Friuli Venezia Giulia, Liguria) e fuori Italia (Inghilterra e Lussemburgo), di questi un terzo – pari al 10% del totale – appartiene a “pugliesi di ritorno”. A qualificare la capacità competitiva delle imprese nate con TecnoNidi anche un altro dato: nel 30% delle compagini societarie, i soci sono addirittura imprese.

 

 “Le startup in Puglia sono la spia di una forte vitalità regionale nelle settore delle nuove tecnologie”, spiega l’assessore Delli Noci. “Uno studio dell’Istituto per la competitività I.com attesta che tra il 2016 e il 2020, il numero di imprese innovative iscritte all’apposito registro è aumentato a un tasso medio annuo del 48%, segnando nel 2020, a dispetto della pandemia, un vero e proprio record regionale. Il Registro Imprese rileva nell’anno ben 182 nuove startup iscritte, un numero davvero importante se si considera che nel 2015 le startup in Puglia erano soltanto cinque. TecnoNidi ha dato un fortissimo impulso a questo sviluppo”.

 

Lo strumento, attivato nel settembre del 2017 e tuttora aperto, offre un pacchetto di aiuti per l’avvio o lo sviluppo di startup tecnologiche mediante un prestito rimborsabile ed una sovvenzione, sia per gli investimenti che per le spese di gestione agevolando piani di investimento a contenuto tecnologico compresi tra 25mila e 250mila euro.

“Oggi la Puglia – prosegue Delli Noci –  è la nona regione in Italia per presenza di startup e la seconda nel Mezzogiorno. Lo strumento si è rivelato attrattivo anche per imprese di altre regioni italiane e di Paesi esteri. Ma c’è anche un altro fattore: le medie e grandi imprese guardano con grande attenzione alle collaborazioni con startup tecnologiche per realizzare nuovi prodotti e servizi perché le startup li sviluppano più velocemente. Poi c’è il sistema universitario che contribuisce a creare condizioni positive di contesto. In sostanza il successo è frutto della felice combinazione tra misura regionale, interesse delle imprese più grandi e sistema dell’Università e della ricerca. L’auspicio è che le nostre startup nell’arco di cinque anni possano diventare scaleup, cioè ex startup che, affermate nel mercato, sono pronte a compiere un grande salto dimensionale”.

 

Nel frattempo le startup evolvono. Più del 10% dei progetti di TecnoNidi ha concluso con successo un’operazione di aumento di capitale, di investimento da parte di un fondo, di raccolta tramite piattaforma. Inoltre il Rapporto Italia 2020 di Venture Capital Monitor (Aifi-Liuc) attesta che il 40% dei 10 investimenti initial censiti in Puglia, riguarda proprio imprese sostenute dal Fondo Tecnonidi.

 

Entrando nel dettaglio delle aree di interesse delle startup nate con TecnoNidi, il 50% dei progetti riguarda le Comunità digitali, creative e inclusive, il 28% la Salute dell’uomo, il 22% la Manifattura sostenibile. La maggior parte dei progetti (57%) coinvolge la provincia di Bari, segue Lecce (25%), Taranto (6%), e Foggia (5%), infine Bat (4%) e Brindisi (3%). Ma sono le storie a dare lo spessore vero dell’innovazione disseminata nel territorio grazie a TecnoNidi.

 

Ateliers Romeo nasce dalla condivisione di conoscenze tra l’Università di Parigi e il Politecnco di Bari. Fondata da tre professionisti francesi, residenti in Puglia, si specializza nella lavorazione della pietra, nella progettazione di interni e nella falegnameria, ma fa di più. Grazie all’agevolazione di TecnoNidi, trova il modo per riciclare gli scarti della lavorazione della pietra, dando corpo ad un sogno: una nuova pietra che partendo da scarti lavorati con collanti ecocompatibili e materiali di rinforzo, si trasforma in tubi per prendere mille forme e infinite dimensioni. Nasce un materiale innovativo che è molto più resistente della pietra stessa monoblocco. I tubi si collegano tra loro e si abbinano con parti in legno e in pietra, nascono tavoli, pietre, complementi d’arredo sempre diversi per forma e sfumature cromatiche. In un unico oggetto si coniugano bellezza, sicurezza, ecosostenibilità. Vengono assunti 8 lavoratori. L’evoluzione è insegnare agli altri per formare profili nell’edilizia specializzata. Avviene a Trani in una sede operativa sempre più strutturata anche grazie agli strumenti agevolativi della Regione Puglia. (www.ateliers-romeo.com)
L’intuizione di Fluida Europe è quella di inventare una piattaforma per un ambiente di lavoro digitale immediatamente prima della pandemia. È il 2 gennaio del 2019 quando l’impresa presenta alla Regione Puglia un progetto per la gestione dei dipendenti e dei collaboratori esterni delle aziende, in sede e da remoto. Allora, in tempi non sospetti, l’obiettivo è fondamentalmente quello di semplificare le relazioni tra aziende e lavoratori. L’idea è fortemente innovativa per l’applicazione di tecnologie Blockchain e AI (Artificial Intelligence) su una piattaforma di gestione delle risorse umane. La Blockchain consente di certificare i dati raccolti e di assicurarne l’incorruttibilità, mentre l’Intelligenza artificiale, permette di riconoscere dei modelli di comportamento delle aziende e dunque predire le strategie di gestione. L’approvazione del progetto TecnoNidi cambia il destino della startup originaria di Milano: l’azienda apre una sede operativa a Bari e viene acquisita dal Gruppo Zucchetti. Poi scoppia la pandemia, il mondo del lavoro deve reinventarsi ed ha disperatamente bisogno di quella piattaforma creata in tempi non sospetti. Fluida avrebbe potuto venderla da subito a caro prezzo e invece no: nel periodo di massima crisi organizzativa la offre gratuitamente. (www.fluida.io)
Con DataSeed approdiamo nell’ambito delle tecnologie Ict applicate alla sanità. La startup di Lecce nel 2018 presenta alla Regione Puglia un progetto per lo sviluppo di una piattaforma software che supporti la chirurgia laparoscopica e tradizionale e il telementoring, cioè la formazione interattiva a distanza ed in tempo reale mediante tutoraggio attraverso sistemi di videoconferenza. Con il supporto scientifico di un dirigente del reparto di Chirurgia generale dell’Ospedale Perrino di Brindisi, l’azienda definisce un sistema avanzato a supporto della chirurgia e del telementoring, che ha il vantaggio di ridurre la mobilità passiva dei pazienti ed i costi operativi dei chirurghi.

Non era ancora il tempo della Dad, ma è stato naturale per l’impresa evolvere la propria offerta anche a supporto delle scuole per la Didattica a distanza. (www.dataseed.it)

 

TecnoNidi domande ammesse per sede operativa

 

Incidenza  % sul totale

Bari

57

Lecce

25

Taranto

6

Foggia

5

Barletta-Andria-Trani

4

Brindisi

3

Totale Puglia

100

 

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