Tenta uno scherzo con pistola giocattolo e viene ucciso
Un giovane di 19 anni è stato ucciso la notte scorsa con colpi di pistola sparati da un carabiniere in servizio durante controlli alla periferia di Laterza, nel tarantino. Secondo la ricostruzione fatta dal comando provinciale dell’arma, quando il militare ha sparato il giovane, che aveva il volto coperto da una mascherina, aveva un’arma in pugno.
Uno scherzo, finito in tragedia. Secondo alcuni amici, William Perrone, ucciso la notte scorsa dai carabinieri alla periferia di Laterza, si era mascherato e armato con un’arma giocattolo per fare uno scherzo ad un amico. Sono le prime testimonianze che hanno raccolto i carabinieri nel corso delle indagini sulle circostanze che hanno portato militari di pattuglia all’uccisione di Perrone.
Incidente è avvenuto in una zona isolata in località Selva San Vito sulla provinciale 15 per Castellaneta, pare vi fossero dunque anche altri amici di Perrone e di colui che doveva essere la vittima dello scherzo. Tuttavia, subito dopo l’omicidio, sul posto – a quanto è stato riferito dal comando provinciale di Taranto dell’arma – non è stato trovato nessun altro oltre a Perrone. I carabinieri in servizio, costretti a fermare la vettura di servizio da alcuni sassi che erano stati posti sulla strada, hanno visto il giovane spuntare da dietro un muretto a secco, si è avvicinato ad un paio di metri dall’auto mascherato (con turbante, mascherina e tuta da lavoro) e armato di una pistola po rivelatasi giocattolo. A quanto è stato riferito, i militari hanno temuto che l’uomo che avevano di fronte stesse per sparare. Un militare ha quindi sparato due colpi, uno dei quali avrebbe reciso la carotide a Perrone, procurandone rapidamente la morte. L’area, proprio perché isolata e all’estrema periferia del paese, senza case nelle vicinanze, è stata – sottolineano i carabinieri – di frequente utilizzata per rapine e, per un periodo, un paio di anni fa, sono stati parecchi gli episodi di violenza sessuale: coppie in auto venivano costrette a fermare la vettura, gli uomini venivano picchiati e le donne violentate. La posizione del carabiniere che ha ucciso il giovane è al vaglio della magistratura. L’arma – hanno accertato i carabinieri – non era autentica: era una “riproduzione fedele” di un’arma automatica ed era priva del tappo rosso all’estremità della canna (il tappo rosso consente infatti a distanza di comprendere che si tratta di un’arma giocattolo).