Termovalorizzazione di Melfi, l’assessore Rosa rispone al sindaco Valvano
“Le attività per la bonifica delle sorgenti delle aree A e B dell’impianto di termovalorizzazione di San Nicola di Melfi non sono ferme al palo. Le responsabilità del processo di bonifica, che fino a marzo del 2019 erano in capo al Comune, sono proseguite da quella data, sotto la direzione della Regione in trasparenza e in ossequio delle norme che fissano nella Conferenza di servizi il momento concertativo per valutare ogni questione. Riteniamo fuori luogo ed inquietanti le dichiarazioni di qualche settimana fa di Valvano che ‘volutamente abbina’ la notizia della donazione Covid in favore della Regione da parte della società ed uno ‘psuedo’ ritardo nella procedura di bonifica in atto. Strumentalizzazioni del Sindaco di Melfi che mai abbiamo ‘ascoltato’ quando a capo del Dipartimento Ambiente vi era il compagno di partito Pietrantuono. Invitiamo Valvano, se ha notizie ‘diverse’, di rivolgersi agli organi competenti”.
Lo dichiara l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.
“Per rimanere al merito della questione ‘bonifica’ al fine di dare la giusta informazione ai cittadini – evidenzia Rosa – a conclusione del progetto pilota autorizzato dal Comune di Melfi, Rendina Ambiente ha trasmesso, i risultati della sperimentazione, le relazioni chimiche delle campagne di monitoraggio, i progetti di bonifica delle sorgenti delle aree A e B, le indagini sulla contaminazione da toluene. Su tali documenti sono stati acquisiti i pareri dell’Ispra, del Comune di Melfi e dell’Arpab da esaminare nel corso della Conferenza di Servizi. L’Ispra suggerisce alcune integrazioni al progetto di bonifica della sorgente area A, mentre per l’area sorgente B ritiene che, non vi siano sufficienti elementi per ritenere applicabile, in condizioni di sicurezza, la tecnologia proposta e, in alternativa suggerisce l’emungimento e il trattamento delle acque nell’area sorgente della contaminazione al fine di ridurre il carico inquinante in corrispondenza dello sbarramento idraulico posto al confine del sito. Secondo il parere di Ispra – osserva Rosa – il sistema di barriere esistente può garantire un’adeguata protezione nei confronti della diffusione della contaminazione verso l’esterno del sito. Pertanto, se si agisce correttamente, non esiste alcun pericolo per le altre aree circostanti. L’Arpab – aggiunge Rosa – per quanto attiene all’area sorgente A raccomanda un maggiore controllo delle condizioni in cui avviene il trattamento di bonifica, mentre per l’area sorgente B, in accordo col parere Ispra ed in alternativa alla soluzione proposta da Rendina Ambiente, propone l’estensione delle attività di emungimento ai piezometri presenti. Stiamo operando – osserva Rosa – in piena trasparenza e col supporto qualificato di Ispra e Arpab di cui ci fidiamo per eseguire, anche nell’interesse delle comunità, le migliori attività di bonifica possibili. Ambiente e sicurezza – conclude Rosa – sono da sempre al primo posto e lo stiamo dimostrando coi fatti”.
speriamo che questa bonifica prosegua.. pero’ non capisco perchè in alcuni anni il comune di Potenza ha innalzato enormemente la raccolta differenziata (diminuendo i carichi da bruciare a Rendina Ambiente) mentre a Matera dormono mandando ogni giorno 30 tonnellate di rifiuti da bruciare. Possibile che puo’ continuare cosi? Sta storia dura da quando è chiusa la discarica la Martella non dall’altro ieri. Che fa Assessore regionale? troppo bello fare gli “acculturati” da città della cultura e la monnezza bruciata a spese dei polmoni degli altri e fare i virtuosi impedendo di brucirli nel cementificio vicino matera