Tito, non si farà l’impianto a biomasse vegetali in località Santa Venere
L’impianto di cogenerazione a biomasse vegetali in località Santa Venere a Tito non verrà realizzato. Il Comune di Tito e la società Lbf Energy sono infatti arrivate a una risoluzione consensuale del contratto stipulato nel novembre del 2013. La società Lbf aveva risposto alla manifestazione di interesse per la realizzazione e la gestione dell’impianto, indetta dalla precedente amministrazione comunale, e si era poi aggiudicata la successiva gara, ma avrebbe dovuto completare i lavori di realizzazione nel termine massimo di 65 giorni dalla data di aggiudicazione definitiva.
Con il cambio di amministrazione, è venuto poi meno l’interesse del Comune di Tito alla realizzazione dell’impianto, che aveva già sollevato i dubbi e le resistenze di parte della cittadinanza titese. “Sin dal nostro insediamento, stimolati dal movimento d’opinione generatosi intorno all’impianto, confluito nella costituzione di un comitato cittadino e di una iniziativa popolare di tutto rispetto, abbiamo voluto approfondire – dichiara il sindaco di Tito, Graziano Scavone – tutti gli elementi collegati alla sua realizzazione. Contestualmente abbiamo lavorato su una soluzione che accorciasse i tempi per dirimere la questione”.
Per evitare di esporre l’ente ai costi da sostenersi e ai tempi lunghi di un contenzioso, oltre alla necessità di restituire alla comunità il pieno e rapido utilizzo dei locali sottostanti al campo sportivo “Alfredo Mancinelli”, l’amministrazione ha infatti concertato una proposta transattiva con la società per risolvere il contratto stipulato. “Lbf Energy e il Comune hanno deciso bonariamente di transigere – è il commento dell’amministratore unico della società, Gianluca Bonucci – in quanto non sussistevano più le condizioni né l’interesse da ambo le parti per la realizzazione dell’impianto”. “La nostra è un’azienda che opera nel settore delle energie rinnovabili nel pieno rispetto della normativa vigente e dell’ambiente – aggiunge Bonucci – oltre che in modo serio e professionale, tanto da decidere spontaneamente di rispettare la volontà degli abitanti del Comune di Tito”.
L’accordo prevede, a fronte della rinuncia della società a qualsivoglia pretesa o azione successiva, il riconoscimento alla Lbf Energy srl di 9 mila euro per le opere realizzate e funzionali all’utilizzo dei locali, che l’ente erogherà entro 30 giorni dalla consegna dei locali nello stato in cui si trovavano al momento della presa in possesso e alla restituzione delle aree.
Si conclude positivamente una vicenda amministrativa sulla quale è stata alta l’attenzione e la sensibilità dell’intera amministrazione comunale, che nei mesi scorsi ha costruito un’azione di partecipazione attiva coi soggetti sociali, il comitato “Tito No biomassa” in primis, nelle sedi istituzionali quali la Commissione consiliare sull’ambiente e il Consiglio comunale, sempre puntualmente aggiornato sull’evolversi della situazione.
“Rimane al centro della nostra azione sull’ambiente e lo sviluppo delle fonti rinnovabili – sottolinea infine il sindaco di Tito – la necessità di promuovere iniziative che abbiano ricadute reali sul territorio, salvaguardando la tutela della salute e costruendo preventivamente il confronto e la condivisone con la popolazione”.