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Torna la protesta dei dipendenti di ‘Sanitaservice’

Sono in tutto cinquanta gli addetti del settore pulizia, portierato e ausiliariato rimasti esclusi dagli elenchi del personale che la Asl di Lecce, a maggio, ha deciso di assumere all’interno della propria società in house “Sanitaservice”. I lavoratori si sono riuniti in un comitato spontaneo e, dopo aver occupato l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, promettono battaglia per ripristinare quello che sentono essere un diritto negato, ovvero l’assunzione nella società pubblica che ha rotto il vecchio sistema degli appalti alle ditte esterne, storicamente addette a queste mansioni per conto dell’azienda sanitaria locale. Hanno parlato direttamente con il nuovo responsabile dell’azienda sanitaria, Valdo Mellone, il quale si è subito messo in contatto con l’assessore regionale Tommaso Fiore, ottenendo solo la proroga per altri due mesi. Una risposta insoddisfacente, secondo i manifestanti.

“Il gruppo è eterogeneo e il rischio di strumentalizzazioni della protesta – ha affermato Gianni Palazzo del sindacato Usb – è dietro l’angolo”. Questo perché, accanto alle nove persone escluse per questione di tempo (la Asl aveva deciso di assumere tutto il personale dalle ditte esterne entro il 31 maggio del 2009, e questi nove hanno iniziato a lavorare appena dieci giorni dopo), vi sono anche i dirigenti e gli ex coordinatori del servizio. Inoltre la proroga scade oggi, e trattandosi di lavoratori a tempo indeterminato e secondo la ‘clausola sociale’, dovrebbero essere assorbiti tutti dalla Asl. Ma la struttura sanitaria faticherebbe non poco a sopportare un numero così ingente di assuzioni. Ecco perché la soluzione più plausibile, come detto, è una nuova proroga di 2 mesi.

“Se la Asl ha commesso un errore non inserendo sin da subito quelle nove persone, per le quali poteva valere la clausola sociale, dato che avevano ben più di quattro mesi di anzianità di servizio – ha continuato Palazzo – lo stesso non si può dire per gli altri, poichè la legge regionale 4/2010 che ha dato il via alle internalizzazioni in tutta la Regione Puglia, aveva escluso da subito i lavoratori al quarto e quinto livello professionale”. Ma c’è di più. Rischiano di restare senza un’occupazione anche altri operatori, attualmente in servizio presso alcune ditte che hanno mantenuto l’appalto anche dopo maggio, con il compito di pulire le aree comuni, vale a dire corridoi e androni. Queste imprese hanno assunto nuovo personale, con contratto a tempo determinato.

 

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