Tornano i Venerdì di Presenza Lucana
Dopo la presentazione del testo di racconti popolari “Storie di Terre e di Sole”, di Silvano Trevisani, l’Associazione Culturale Presenza Lucana ha proposto la cartella “La Storia” con un nuovo studio, dedicato a un momento importante, per motivi diversi, degli avvenimenti della Chiesa Cattolica. Il titolo dell’incontro, che rientra nei “Venerdì Culturali”, è stato: Celestino V e Bonifacio VIII, dal gran rifiuto allo schiaffo.
“Ho visitato l’Eremo di Sant’Onofrio chiamato, nel luogo, Eremo del papa santo. Ero affascinato dalla vista di quest’eremo in cui aveva vissuto per circa trenta anni, dal 1265 al 1294 fra Pietro da Morrone poi divenuto papa col nome di Celestino V. Era stata la lettura e la citazione nell’Inferno dell’uomo di fede che “fece per viltade il gran rifiuto”che aveva rafforzato, in me, il desiderio di conoscere e fotografare questo luogo. A questa chiesa isolata, attaccata alla roccia del monte, quasi fosse una costola dello stesso, si arriva con una strada stretta e in forte pendenza. Una volta giunti, col fiatone, sul posto si ha la sensazione di essere sospesi nel vuoto in un silenzio innaturale; il solo suono che si avverte, di tanto in tanto, è dato dallo svolazzare delle ali di uccelli che hanno fatto il nido vicino al campanile dell’eremo. Poi più niente! E poco per volta si entra in una nuova dimensione, in cui si percepisce la bellezza del silenzio. Si diventa quasi asceti e si comprende cosa vuol dire vivere una vita, lontana da tutti, senza tempo e in cui l’isolamento diventa un valore. E’ in questo luogo così appartato che ho capito quanto grande fosse il bisogno per gli eremiti di vivere staccati dal mondo avendo solo come un’unica ricchezza, la preghiera. Per molti anni ho portato sempre con me la visione di questo papa eremita che, colpevole di debolezza per aver pensato solo a se stesso, Dante colloca nel Vestibolo o Antinferno insieme agli Ignavi. Pochi anni fa ho avuto il piacere di leggere “L’avventura di un povero cristiano”di Ignazio Silone.
In questo testo emerge una figura di Fra Pietro nettamente diversa da quella di Dante. Il frate francescano diventa il simbolo della libertà umana e della rinuncia al potere politico in favore della purezza della coscienza. Sono punti di vista, a distanza di sette secoli, nettamente diversi”. (Michele Santoro). E’ dall’eremo di Sant’Onofrio che ha preso il via la narrazione di un periodo storico legato alla fine del tredicesimo secolo ed anche all’inizio del secolo successivo.
La serata è iniziata con un canto raro dedicato a papa Celestino V trovato e presentato dal soprano Nicla Fallacara. Molto ricca di particolari la vita e la figura di Bonifacio VIII il primo papa che indisse, nel 1300, il Giubileo. La voce calda di Angelo Bommino, ha dato quella giusta atmosfera alla lettura della storia, filo conduttore dello studio di Guarniera, ricavata dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. La ricerca svolta dall’autore è stata curata bibliograficamente ed iconograficamente nei minimi particolari, e presentata con l’aiuto di diapositive del periodo trattato, raffiguranti quadri ed illustrazioni, depositate nei musei nazionali ed in chiese. Il cd multimediale realizzato dal socio Guarniera si avvale del Patrocinio dell’Associazione Culturale Presenza Lucana.