Transizione energetica, Summa: “La Basilicata definisca sia con Eni che con Total un piano industriale strategico di investimento nelle energie rinnovabili”
“Siamo ormai nel mezzo della transizione energetica, come chiesto dall’Ue e come stabilito dalla Piano nazionale energia e clima”. Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa sul tema transizione energetica e petrolio in Basilicata.
“Entro il 2025 in Italia avremo il phase out dal carbone. Verranno chiuse le centrali di Monfalcone, Fusina, Brescia, La Spezia, Bastardo, Civitavecchia, Brindisi, Fiumesanto e Sulcis, per un totale di 7200 MW che verranno sostituiti con 12 di nuova capacità da fonti rinnovabili. – ha detto – Gli investimenti previsti sono nell’ordine di circa 500 milioni di euro per ogni centrale a gas. Il finanziamento del phase-out dal carbone nella generazione elettrica sostanzialmente è a carico delle aziende proponenti, con la sola garanzia del meccanismo di capacity market stabilito dall’autorità per l’energia (Arera). Sono dunque chiari i costi che i singoli paesi europei dovranno affrontare per dare esecuzione alla delicata fase di transizione energetica ormai in atto e che porterà l’Italia e l’Europa a un cambiamento epocale, sia in termini di produzione energetica sia per l’intero assetto produttivo globale. In questo scenario la Basilicata gioca un ruolo determinante. Continuare con la vecchia strategia tutto improntata solo sulla negoziazione delle royalties significa condannare la Basilicata a un futuro mediocre, legato solo allo sfruttamento del barile”.