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Trasferimento tecnologico alle imprese: Confindustria Basilicata e Pensiamo Basilicata scrivono a Bardi

Confindustria Basilicata e Pensiamo Basilicata  ritengono indispensabile continuare a garantire supporto alle imprese nel trasferimento tecnologico,  alla luce della ipotesi che si va profilando di mettere fine alle attività del Progetto T3 Innovation. Per tali ragioni il presidente di Confindustria Basilicata Pasquale Lorusso e il coordinatore del manifesto delle associazioni datoriali “Pensiamo Basilicata”, Paolo Laguardia, nei giorni scorsi, hanno inviato una lettera alla Giunta regionale con la richiesta di un incontro volto a individuare le soluzioni più adeguate per affrontare, in maniera condivisa, la delicata questione.

 

 “L’ipotesi di sospendere le attività di T3, se confermata – sottolineano nella nota congiunta – bloccherebbe immediatamente tutti i processi faticosamente avviati per strutturare un modello organizzativo stabile in un settore strategico per lo sviluppo della regione qual è quello dell’innovazione tra il sistema delle imprese, il mondo universitario e gli enti di ricerca presenti in Basilicata”.

 

In questi mesi di attività, la struttura di T3 Innovation – spiegano Lorusso e Laguardia – ha offerto un importante e qualificato contributo nella fase di implementazione della Smart Specialization Strategy e nel coinvolgimento   e coordinamento di tutti i vari soggetti che a vario titolo sono coinvolti nei cinque cluster in cui la S3 è stata articolata sul territorio.

 

Lo stop alle attività del progetto T3, in assenza di una strategia o di un progetto di intervento alternativi, equivarrebbe a privare il sistema produttivo regionale alla rilevante funzione svolta in questo nella costruzione di un efficacie eco-sistema regionale. “Sarebbe stato più utile – rimarcano Lorusso e Laguardia – attivare per tempo un confronto con le associazioni datoriali per individuare eventuali azioni migliorative dell’efficacia dello strumento T3”.

 

A questo vanno aggiunte le conseguenze in termini sociali, alla luce del rischio concreto che ne conseguirebbe di disperdere il capitale intellettuale delle 25 unità ad oggi impiegate nel progetto T3 e il relativo know how acquisito.

 

Dunque, l’appello finale a un “sollecito incontro”, al fine di mettere in campo le azioni tese a scongiurare gli effetti negativi che nessuno e tantomeno la Regione vuole certamente causare.

 

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