Tratta ferroviaria FAL Altamura-Avigliano Lucania, nota della F.A.I.S.A. – CONF.A.I.L.
Fino al 2012 la linea FAL Bari-Altamura-Avigliano L.-Potenza Inf. Scalo che misura circa 149 Km aveva un tempo di percorrenza di circa 3,00 h – 3,20 h, con una velocità media di circa 50 Km/h.
A giugno 2012 la tratta terminale Genzano – Avigliano L, di circa 32,7 Km venne provvisoriamente chiusa all’esercizio per dare corso ai lavori di rinnovo e di velocizzazione. Le ragioni addotte da FAL sulla sospensione del servizio ferroviario furono motivate da esigenze di rapidità e di costi, al fine di riattivare la tratta in breve tempo, in quanto i lavori di rinnovo “in soggezione di esercizio” (cioè con linea aperta di giorno e cantieri di lavoro di notte e negli intervalli) avrebbero comportato tempi molto più lunghi e maggiori costi. Purtroppo ad oggi, dopo otto anni e mezzo, i lavori non sono ancora ultimati e non è dato conoscere quando sarà riaperta la tratta, per ora sarà una apertura parziale da Genzano a San Nicola, dato che sulla tratta San Nicola – Avigliano L. i lavori sono tuttora in corso.
Su questo tema alquanto delicato per FAL e Regione, già in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno del 23/10/2016 (pag.16) il Presidente delle FAL affermava che entro Marzo 2017 sarebbe stata riattivata la tratta da Genzano ad Avigliano Lucania! Poi, l’ex Presidente delle FAL ha ripetutamente fallito su questi pronostici.
A Giugno 2012, data di chiusura della tratta, il servizio ferroviario è stato sostituito con corse automobilistiche FAL e fino a Febbraio 2020 lo (sfortunato) viaggiatore FAL da Bari a PZ, compiva il seguente percorso:
– viaggio sui nuovi treni STADLER da Bari Centrale a Gravina;
– nella Stazione di Gravina cambio treno, trasbordo su una vecchia AT FIAT gr.300 che lo trasporta alla Stazione di Genzano (cambio del treno perchè i nuovi treni STADLER non sono ancora abilitati a circolare sulla tratta Gravina-Genzano), né è dato conoscere quando i treni STADLER saranno abilitati sulla Tratta Gravina-Avigliano L.;
– nella Stazione di Genzano il viaggiatore sale a bordo dell’Autobus FAL che finalmente lo porta a PZ.
A Febbraio 2020 è stato sospeso il servizio ferroviario anche sulla Tratta Gravina – Genzano, a causa di numerose e gravi problematiche che affliggono la sede ferroviaria, perciò ora da Gravina a Potenza viene effettuato il servizio sostitutivo su autobus, con fermate in tutte le Stazioni intermedie della Linea.
Reciprocamente si procede per il percorso inverso da PZ a Bari, in sostanza l’attuale tempo di percorrenza della Linea Bari-PZ di 149 Km è di circa 4,00 – 4,20 h, quindi una velocità media di circa 37 Km/h !
Occorre sottolineare che oltre all’esagerato tempo di percorrenza e al disagio del cambio treno-bus nella Stazione di Gravina, al povero viaggiatore è stato imposto un viaggio scomodo in autobus da Genzano a Potenza, lungo i tornanti di Oppido Lucano e di Pietragalla fino a S. Nicola sulla SS 169. E’una autentica Odissea! Tanto che il traffico viaggiatori sulla ferrovia FAL PZ-Bari si è di fatto azzerato; considerato che in confronto il tempo di percorrenza su strada da PZ a Bari ormai è di circa 2 h, grazie anche alla nuova SS 96 Altamura-Bari traformata in una vera e propria autostrada.
Da poco si registrano notizie rassicuranti di fonte FAL sulla imminente riapertura della Tratta da Genzano a San Nicola, ora seguirà la consueta claque mediatica di stampa e TV, elogi e apprezzamenti per la Dirigenza delle FAL. Tuttavia, nessuno indaga su questi ritardi e perché le opere non sono neanche completamente ultimate.
Registriamo da tempo sulle questioni FAL un atteggiamento superficiale e reticente da parte dei quotidiani locali e dei Media, quasi di sottomissione, che non fa onore al “servizio pubblico dell’informazione” e al diritto-dovere di cronaca.
– In otto anni e mezzo di lavori sulla Tratta Genzano – Avigliano Lucani (32,7 Km) sono stati impegnati circa 23 di Milioni di Euro per opere di rinnovo della sede ferroviaria (risanamento della massicciata, installazione delle rotaie di tipo UNI50 in sostituzione delle rotaie UNI36, installazione di nuove traverse in c.a.p. in sostituzione delle vecchie traverse di legno. Consolidamento e adeguamento di ponti, viadotti e muri di sostegno, opere di protezione della linea, camminamenti di servizio ecc.) Il tracciato storico della tratta è rimasto sostanzialmente invariato, a meno di qualche rettifica di curva e di qualche lieve variante. La scelta progettuale di conservare il tracciato originario, anche per ragioni di costo, ci consegna un tracciato tortuoso e acclive con curve strette e pendenze rilevanti, perciò la velocità di linea resterà comunque bassa, di contro ha conservato quasi inalterata una linea appenninica di autentica bellezza ambientale, in un consolidato contesto naturale. E’questo un risultato apprezzabile.
– Purtroppo le vicissitudini della Genzano-Avigliano L. non termineranno con gli interventi qui sopra elencati, resta il rilevante problema dell’adeguamento delle gallerie, che forse FAL per ora ha rinviato. E’ noto del resto che le sezioni delle 6 o 7 gallerie della tratta sono inadeguate alle vigenti Normative in materia di sicurezza ferroviaria, inoltre sembrerebbe che i nuovi treni STADLER non ci passino dentro (Fonte Giornalistica). Occorreranno perciò ulteriori opere di adeguamento di oltre 1 Km di gallerie.
Si segnala che il Fabbricato Viaggiatori della Stazione di Acerenza è ancora inagibile dopo 40 anni dal terremoto del 1980. E’ noto che il personale in servizio presso quella Stazione ha lavorato in un container per circa 32 anni, cioè dal Novembre 1980 al Giugno 2012, un secondo container era adibito a Sala d’Attesa per i viaggiatori. Ma la situazione ad oggi non è mutata.
Si segnala anche la strana vicenda del bellissimo ponte sul fiume Bradano al Km 53,775, in muratura di mattoni e di circa 100 anni di età, dove sembra che non sia stato eseguito alcun intervento di adeguamento sismico, nonostante la tratta sia stata rimessa in esercizio per un breve periodo.
– Una chicca delle opere FAL della Genzano-Avigliano L. è la nuova Fermata di Tarantella al Km 58,700 circa. Opera già in abbandono che nel breve periodo in cui è stata in servizio ha avuto viaggiatori zero, una piccola cattedrale nel deserto.
– La Tratta Gravina – Genzano lunga 41 Km circa, per 27 Km circa in Basilicata, da Febbraio 2020 di fatto è chiusa all’esercizio a causa di evidenti e gravi carenze della infrastruttura, questioni ben note a USTIF (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) che ai sensi del DPR 753/1980 ha esercitato le funzioni di vigilanza su FCL-FAL, ora trasferite ad ANSFISA. Ad es. l’armamento ancora in opera risale agli anni 1982-1994 e da oltre venticinque anni non ha avuto interventi di revisione, eccetto in qualche punto singolare.
Detta Tratta si snoda lungo la valle del Bradano e del Basentello, dove sarebbero necessarie sostanziali varianti di tracciato. Tanto al fine di ottenere una significativa velocizzazione e la riduzione dei tempi di percorrenza sulla relazione BA-PZ, in analogia alla variante di valico realizzata da ANAS sulla tratta Pellicciari – Santa Teresa della SS96 oltre 20 anni fa.
Occorre nuova attenzione e impegno delle Regioni Puglia e Basilicata e di tutte le comunità del Bradano al fine di rivitalizzare quest’infrastruttura ferroviaria che collega la Basilicata con la Puglia, importante anche per gli aspetti turistico ambientali e paesaggistici. Del resto se la si lascerà morire, risulteranno sprecati anche i Milioni di Euro già spesi sulla Tratta Genzano – Avigliano Lucania.
Intanto con la riapertura della Tratta Genzano-San Nicola, ci chiediamo quale senso abbia riattivare una Tratta interna ed isolata. Chi mai viaggerà su una Linea di 149 Km che ti porta a Bari, Altamura, Avigliano, Potenza, con un tempo di percorrenza di oltre 4 h e con almeno 3 trasbordi treno-bus da fare a Gravina, Genzano e San Nicola ?
La riapertura last minute, a fine 2020, della Tratta Genzano-San Nicola, che ti porta dal nulla al nulla, potrebbe essere dettata dalla necessità di giustificare in qualche modo i Milioni di Euro spesi e il troppo lungo tempo di esecuzione dei lavori; anche per aver titolo ai finanziamenti per l’adeguamento delle gallerie, dei viadotti e per il Sistema di Segnalamento, tutte opere necessarie prima di scrivere la parola fine all’eterno ammodernamento di questa Tratta.
Ora si rischia un altro flop, una “Tarantella” bis, anch’essa con viaggiatori zero ma ancora più costosa. Si tratta di una riapertura esosa e inutile in questa fase, con costi abnormi.
Pare che non si stia badando alle spese, motrici trasferite su strada con trasporti speciali, perchè la Tratta è isolata sia da Genzano che da San Nicola, un Deposito e una logistica di manutenzione per i rotabili sistemati alla meglio nella Stazione di Genzano.
Quanti viaggiatori di Genzano, Acerenza, Pietragalla utilizzeranno questa tratta monca e i suoi treni da e per Potenza, con tempi di percorrenza tanto elevati e trasbordo treno-bus a San Nicola?
F.A.I.S.A. – CONF.A.I.L.
FEDERAZIONE AUTONOMA ITALIANA SINDACATO AUTOFERROTRANVIERI
SEGRETERIA AZIENDALE FERROVIE APPULO LUCANE