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Tre esemplari di lupo uccisi nella provincia di Potenza negli ultimi 7 giorni

A dispetto dello status di specie protetta, nella provincia di Potenza si sono verificati ben 3 casi di lupi uccisi nel giro di soli 7 giorni, di cui due all’interno del territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano. La denuncia arriva dal WWF, che appena una settimana fa aveva lanciato la sua Campagna #diamovoce per segnalare gli episodi ancora frequenti in Italia e nel mondo di bracconaggio contro le specie protette in Italia e nel mondo e il commercio illegale alimentato da questi crimini di natura.
Il primo lupo ucciso è un maschio di 4/5 anni, rinvenuto giovedì sul Monte Raparo. L’esemplare, che aveva una ferita profonda alla zampa, causata con molta probabilità ad una tagliola, è stato ritrovato dai naturalisti impegnati nel progetto di ricerca ‘Convivere con il lupo conoscere per preservare’, che vede coinvolti 6 parchi nazionali del Sud Italia, e che sta portando ad importanti risultati per definire lo status del lupo nelle aree protette del sud Italia. Il decesso è dovuto quasi sicuramente a dissanguamento o setticemia.
Il secondo esemplare, anche in questo caso un maschio, aveva 3/4 anni, ed è stato rinvenuto sabato a Vaglio da parte dei componenti dell’Osservatorio Regionale degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche della Regione Basilicata. L’animale aveva evidenti traumi sulla zona occipitale riconducibili ad arma da fuoco o oggetti contundenti.
Il terzo, invece, è una femmina di circa un anno d’età, rinvenuta nella mattinata di mercoledì a Pergola di Marsico Nuovo, morta in seguito ad un investimento da parte di un veicolo. Il conducente si è fermato per soccorrere l’animale, ma il decesso è stato immediato.
“Questi ennesimi episodi richiamano con urgenza la necessità di adottare politiche territoriali a sistema per creare le migliori condizioni di convivenza tra le attività produttive e la presenza di specie come il lupo. – si legge in una nota del WWF – La Regione, insieme ai parchi nazionali e regionali lucani, deve assumersi il ruolo e le responsabilità che gli competono in questo campo. Riteniamo che la prevenzione sia l’unica strada e che bisogna dare risposte concrete a chi ancora oggi vive i casi di predazione e la condivisione dei nostri territori con i lupi come un problema. Bisogna educare ed informare la popolazione sulla reale ecologia e biologia del lupo, supportando gli allevatori con la diffusione delle migliori pratiche di prevenzione sperimentate dalle Alpi all’Appennino anche in progetti come il LIFE Arctos ed il LIFE Medwolf. E’ comunque inaccettabile che simili episodi di bracconaggio rimangano senza colpevoli”.
Stime realizzate da esperti dell’Università Sapienza di Roma hanno stimato che il 15-20% circa delle popolazione di lupo in Italia muore ogni anno a causa del bracconaggio.

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