Treno del Ricordo, cerimonia di chiusura a Taranto con Emiliano, Di Bari e il ministro Urso
Si è chiuso questa mattina a Taranto il viaggio del “Treno del Ricordo”, il progetto promosso dal ministero per lo Sport e i Giovani per ricordare le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’arrivo del treno storico – giunto in stazione in stazione intorno alle ore 11 dopo aver toccato dodici città italiane tra cui Venezia, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma e Napoli – è stato salutato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, della consigliera regionale delegata alla Cultura Grazia Di Bari, del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e del Prefetto di Taranto Paola Dessì.
“Davanti al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale – ha esordito Emiliano – non posso fare a meno di ricordare che il senso dell’esodo giuliano-dalmata mi è stato trasmesso dalla mia insegnante di italiano, latino e storia in dialettica. Senza il lavoro di quei docenti, senza una scuola pubblica e plurale, io non sarei qui. E forse, la memoria di tante cose andrebbe perduta insieme all’educazione quotidiana alla legalità, al rispetto dell’ambiente e alle altre innumerevoli cose che la scuola italiana fa, compresa l’iniziativa di oggi, che è destinata soprattutto ai più piccoli”.
“Anche all’epoca dell’esodo istriano – ha proseguito il presidente della Regione Puglia – la Puglia seppe dimostrarsi terra di accoglienza. In quel caso, accoglievamo compatrioti che ritornavano dopo avere patito pene infinite. Nel gigantesco conflitto che seguì alla sconfitta italiana nella seconda guerra mondiale, persino i partigiani comunisti patrioti furono passati per le armi e infoibati insieme a tutti coloro i quali, a torto o a ragione, venivano considerati compromessi con il fasciamo solo perché italiani. Si è trattato di qualcosa di orribile che tutta la Puglia e Taranto in modo particolare ricordano con grandissima partecipazione”.
“Per questi motivi – ha concluso Emiliano – ringrazio il sindaco di Taranto, l’amministrazione comunale, la comunità tarantina e l’intera comunità pugliese per l’accoglienza e l’attenzione che hanno riservato a questa iniziativa importantissima. Davanti agli scempi prodotti dalle guerre, in particolare dalle guerre civili, dobbiamo superare le divisioni, anche se proveniamo da storie e culture politiche differenti, affinché tragedie del genere non si verifichino mai più”.
“La tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata – è il commento di Grazia Di Bari – non deve essere dimenticata, ed è impegno e responsabilità delle istituzioni rendere dignità a tutte le vittime e alle famiglie che furono costrette a lasciare le loro terre d’origine. Anche la Puglia, riconosciuta come terra di accoglienza generosa, è stato luogo di salvezza per migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni. Nella città di Taranto furono accolti circa 800 profughi istriani che furono ospitati in tre campi creati per l’occasione e poi ospitati nel Villaggio dei Polesani costruito nel quartiere Tamburi. Le istituzioni hanno il dovere di trasmettere gli insegnamenti della storia, parlando soprattutto alle giovani generazioni. A loro dobbiamo il valore della memoria perché non c’è futuro senza ricordo”.