Tricarico, il nuovo Regolamento del Consiglio comunale scatena uno scontro in aula
Il nuovo Regolamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari, approvato dal Consiglio comunale di Tricarico nella seduta del 21 dicembre scorso, ha scatenato un violento scontro in aula, con il conseguente allontanamento della minoranza, in segno di protesta. Secondo il nuovo Regolamento, la visione e al rilascio degli atti ai consiglieri dipendono dalla volontà e dalla discrezionalità del sindaco, il quale può decidere di apporre il segreto d’ufficio a tutela dell’amministrazione. Il gruppo di minoranza “Per il bene Comune” parla di grave forma di illegalità messa in atto dal sindaco Antonio Melfi “che, con il sostegno di buona parte della maggioranza, ha violato, con la più totale noncuranza, le leggi vigenti” e, in un comunicato, denuncia lo sconvolgimento di quelle che sono le disposizioni di legge previste dal Decreto legislativo numero 267 del 18 agosto 2000. “Il Regolamento comunale – spiega il gruppo di minoranza – non può in nessun modo sostituirsi alla legge nazionale che prevede, per il consigliere comunale, il libero accesso agli atti e l’inammissibilità di sindacare sull’espletamento del mandato da parte dell’amministrazione. Infatti, stabilire che il sindaco possa opporsi alla richiesta di accesso agli atti, comporterebbe la delegittimazione della potestà del consiglio comunale di sindacare la gestione dell’Ente di appartenenza, che è alla base della trasparenza e del buon funzionamento della pubblica amministrazione”. Il gruppo consiliare “Per il bene Comune”, quindi, ringrazia l’assessore Antonio Gagliardi “che, con il proprio voto, insieme a quello della minoranza, ha espresso con coraggio il proprio dissenso nei confronti dell’amministrazione e ha sostenuto il rispetto della legalità. Dato che non è ammissibile che il sindaco Melfi, in qualità di rappresentante delle istituzioni, possa assumere atteggiamenti autoritari e comportamenti di sfida alle leggi, noi del Bene Comune denunceremo alle autorità competenti tali comportamenti per evitare che il nostro comune continui su una strada pericolosa e dannosa per la democrazia”. Il gruppo di minoranza “Centrosinistra per Tricarico”, invece, attraverso i due consiglieri Gigi Benevento e Francesco Salierno, ricordano al sindaco di Tricarico che la carica già ricoperta dal 1994 al 2000 “dovrebbe indurlo a riflettere e soprattutto a non dimenticare che questo suo modo di amministrare la Cosa pubblica gli ha causato spiacevoli conseguenze giudiziarie. Per questo, quando è ridiventato sindaco, nel maggio 2011, è stato sospeso dal prefetto, reintegrato dopo cinque mesi nelle funzioni a seguito di una sentenza del Tribunale di Matera, in attesa che la Corte di Appello di Potenza, il 24 gennaio 2012, valuti i ricorsi presentati dall’Avvocatura dello Stato, per conto del prefetto e da alcuni cittadini tricaricesi. Nonostante questo stato di incertezza sul suo conto, che non fa bene alla comunità tricaricese, il sindaco trapiantato a Tricarico ma residente a Roma continua a non smentirsi, denotando la sua consueta avversione per il rispetto delle regole e della legge. Continuando a considerare Tricarico come un Far West (il clima in paese da quando è ritornato lui è sicuramente meno tranquillo rispetto all’ultimo decennio) in un recente Consiglio il professore ha proposto e approvato, insieme ai suoi adepti, un nuovo Regolamento del Consiglio comunale che farebbe accapponare la pelle anche ai più audaci sostenitori delle Repubbliche delle Banane”. Infine, il “Centrosinistra per Tricarico” spiega che il Regolamento modifica, in aumento, il numero dei consiglieri occorrente per richiedere la convocazione di un Consiglio comunale o per proporre una mozione di sfiducia e non prevede più l’esposizione in aula delle bandiere (nazionale ed europea) e del gonfalone della città. “Tutto nel completo disprezzo di tutto”, è il loro commento. “Non appena il nuovo Regolamento sarà pubblicato – assicurano i consiglieri del “Centrosinistra per Tricarico” – intraprenderemo, come al solito, una nuova iniziativa giudiziaria nei confronti di chi si è reso responsabile della sua approvazione in Consiglio, sperando in provvedimenti immediati che vadano a punire chi eventualmente si è macchiato di reati e ad annullare un atto assolutamente illegittimo. Ovviamente come fatto in altre circostanze informeremo il Prefetto, il Ministro dell’Interno e il Presidente della Repubblica, per ricordare loro che a Tricarico, dal maggio 2011, continuano a verificarsi evidenti e preoccupanti problemi di agibilità democratica”.
Vito Sacco