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Tricarico, nei saloni di Palazzo Ducale la mostra ‘Altri tempi. Tradizioni, usi e costumi dele genti di Lucania tra 800 e 900’

La sede operativa di Tricarico della Soprintendenza per i Beni archeologici della Basilicata propone, nei saloni di Palazzo Ducale, un percorso fra archeologia e storia moderna della nostra regione, attraverso la mostra “Altri tempi. Tradizioni, usi e costumi delle genti di Lucania tra ’800 e ’900”. I primi anni dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento sono rappresentati da costumi, oggetti e documenti dal forte sapore evocativo. L’inaugurazione avverrà venerdì 23 maggio, alle ore 17.30, alla presenza di Franco Stella, presidente della Provincia di Matera; di Angela Marchisella, sindaco di Tricarico e di Enza Spano, p.o. Regione Basilicata, che porteranno i saluti. Interverranno Antonio De Siena, soprintendente per i Beni archeologici della Basilicata; Maria Antonietta Carbone, responsabile della sede operativa di Tricarico e Antonietta Vizzuso, antropologa e docente di lettere all’Istituto comprensivo di Tricarico. Sarà presente anche il maestro Caruso con la Banda di Grassano. Grassano, altro centro collinare della provincia materana, vantava nel primo Novecento una banda musicale cittadina che riuscì a conquistarsi una consistente fama, tanto da essere invitata dalle località del circondario in occasione di sagre e feste patronali. Proprio al rientro da Oliveto Lucano, per la solennità del Santo Patrono, nel corso della notte, il camion che trasportava musicanti e strumenti affrontò maldestramente una delle ripide curve del tragitto, piombando tragicamente in un burrone. Alcuni orchestrali rimasero uccisi e più di uno rimase ferito gravemente portando per sempre, nel corpo, le tracce di quella disgrazia. Questo luttuoso evento, trascurato o mal conosciuto al di fuori della cerchia cittadina, fu inserito in una commovente pagina del “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, che la collocò in un’atmosfera sospesa tra lirismo e leggenda. La mostra sarà visitabile fino al 30 agosto 2014. Il progetto scientifico è di Maria Antonietta Carbone, mentre hanno collaborato all’allestimento Antonio Carbone, Michele Carbone, Giuseppe Lazetera, Francesco Novellino e Vincenzo Salomone.
Vito Sacco

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