Trisaia, crescono i timori degli abitanti della costa jonica
“Si è trattato di spostamenti, di trasferimento di materiale radioattivo dalla Trisaia di Rotondella o verso la Trisaia? Domande senza risposta, destinate a rimanere tali in nome del segreto imposto dall’alto al sito nucleare lucano mentre s’infittiscono i timori delle popolazioni della costa, e non solo, per la sicurezza dell’area. La Prefettura di Matera e la stessa Regione Basilicata non hanno fornito alcun dettaglio sulla maxi operazione che ha impegnato centinaia di uomini delle forze dell’ordine nel cuore della notte, quando gli spostamenti per le vacanze estive erano ormai finiti e la gente riposava”. Lo dice il membro della segreteria confederale dell’Ugl Basilicata, Giordano Giuseppe per il quale, “l’Ugl non intende tacere su una tra le situazioni di maggiore rischio nell’intero Sud, rappresentato dalla presenza del centro lucano e, in particolare, dall’impianto Itrec dove si è fatto il riprocessamento del combustibile nucleare esausto proveniente dalla centrale di Elk River nel Minnessota. Il materiale radioattivo veniva riportato negli Usa con viaggi a bordo di navi a rischio contaminazione. La storia della Trisaia è fitta di misteri e di zone d’ombra. Ma c’è un interrogativo angosciante: perché mai i risultati delle indagini, coordinate da un ufficiale dei carabinieri, sono stati letteralmente ignorati se non addirittura cestinati? Parlavano di una situazione dell’Itrec assolutamente illegale, se non per il breve periodo in cui l’impianto è stato diretto – è scritto nel rapporto – dall’ingegnere Raffaele Simonetta, scomparso negli anni scorsi. L’inchiesta parlava addirittura della produzione di plutonio, nel centro nucleare lucano, per scopi militari. Dettaglio che viene puntualmente smentito sia dall’Enea che da altri responsabili del settore a vari livelli. Le indagini sono state tuttavia condotte da un pool di esperti e sono durate un tempo non certamente breve. Oggi la Trisaia continua a essere una mina vagante per il Sud, per la Basilicata pattumiera e per l’Italia. Basti pensare che il compianto Procuratore Nicola Pace informò del rischio nucleare del centro Jonico finanche il Presidente della Repubblica, in seguito a uno dei tanti incidenti, coperti dal silenzio. La Basilicata – conclude il segretario Ugl, Giordano – non può accettare operazioni del genere sulle quali occorre fare chiarezza, nell’interesse di tutti. È il compito primario del Governo e della stessa Regione, con o senza i segreti di Stato”.