TTG 2023, Turismo: Lo scenario economico italiano e estero
Secondo gli ultimi dati dell´UNWTO, il numero degli arrivi internazionali tra gennaio e luglio 2023 ha raggiunto l´84% dei livelli pre-covid, con Medio Oriente, Europa e Africa a guidare la ripresa del settore globale. La domanda turistica continua a mostrare una notevole resilienza, anche di fronte alle sfide economiche e geopolitiche con 700 milioni di turisti che hanno viaggiato a livello internazionale tra gennaio e luglio 2023, il 43% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Luglio è stato il mese più trafficato con 145 milioni di viaggiatori internazionali registrati, circa il 20% del totale dei sette mesi. Nel dettaglio, il Medio Oriente ha riportato i migliori risultati tra gennaio e luglio 2023, con arrivi superiori del 20%, ai livelli pre-pandemia. L´Europa, la più grande area di destinazione del mondo, ha raggiunto il 91% dei livelli pre Covid, supportata da una robusta domanda intraregionale e dai viaggi dagli Stati Uniti. Bene anche l´Africa, che ha recuperato il 92% dei visitatori precrisi, e le Americhe, 87%. In Asia e nel Pacifico, la ripresa ha raggiunto il 61% dei livelli di arrivi pre-pandemia, dopo l´apertura di molte destinazioni e mercati di origine alla fine del 2022 e all´inizio di quest´anno.
In Italia, in particolare per quanto riguarda l´estate 2023, i dati ENIT suggeriscono un bilancio sostanzialmente positivo per il turismo italiano, nonostante i timori dovuti all´inflazione e al diminuito potere di acquisto degli italiani.
Nei primi cinque mesi dell´anno le presenze di turisti sono infatti aumentate del 15% rispetto al corrispondente periodo del 2022, anche se qualche rallentamento si è evidenziato nei tre mesi centrali dell´estate, con una flessione delle presenze di italiani dell´1,4%. Al contrario degli stranieri che, come rileva Assoturismo Confesercenti, sono invece cresciuti del 3,6%, per lo più francesi, olandesi, statunitensi e polacchi. In leggero aumento anche gli arrivi dalla Repubblica Ceca, Belgio, Svizzera, Australia, Canada, Ungheria, Spagna e Regno Unito. Nella norma il numero di turisti dalla Germania, Scandinavia, Corea del Sud e Israele, mentre sono in calo gli indiani, austriaci, cinesi e giapponesi.
Nel complesso, i turisti registrati nelle strutture ricettive italiane sono stati circa 50,5 milioni, per un totale di circa 207 milioni di pernottamenti, con una spesa in strutture e servizi turistici in aumento dell´1,1% rispetto al 2019.
Buoni risultati anche per quanto riguarda la stagione 2023 del turismo open air che, secondo il sentiment delle aziende raccolto da FAITA FederCamping, la scorsa estate avrebbe raggiunto a 11 milioni di arrivi per poco meno di 70 milioni di presenze. Un dato che, se confermato dal dato di consuntivo, porta l´open air saldamente al secondo posto, dopo gli alberghi, nella scelta della modalità turistica italiana e tra i primi a livello europeo.
Secondo il report ´Italian Hospitality Market´, condotto da Deloitte su oltre 400 attori dell´industria alberghiera italiana, il Belpaese è capitale dell´hotellerie in Europa con oltre 32.000 strutture. Un numero che fa dell´Italia il più grande mercato europeo in termini di offerta turistica. Il dato più significativo è che da qui alla fine del 2023 oltre il 40% delle strutture alberghiere italiane prevede una crescita di fatturato tra il 3% e il 12%.
I dati Federalberghi evidenziano inoltre una crescita della domanda di strutture ricettive di lusso in grado di offrire agli ospiti, soprattutto stranieri, il massimo del comfort. E anche l´offerta si adegua con nuove iniziative immobiliari e ristrutturazioni: continua l´aumento degli alberghi a 5 stelle e oltre che sono 601 (+20%) e che rappresentano il 2% del totale con un´offerta di 42mila posti letto. In crescita anche le strutture a 4 stelle (il 20% del totale), mentre calano progressivamente quelle di categoria inferiore.
Per la prima volta sono state incluse le RTA . residenze turistico alberghiere, che sono 2.946, e che rappresentano il 9,2% dell´offerta ricettiva alberghiera totale.Tornando alla ricerca Deloitte, lo studio evidenzia come la sostenibilità ambientale sia una tematica di grande importanza, anche se il 60% del campione ritiene che l´attuale impegno delle aziende alberghiere italiane verso la sostenibilità̀ sia ancora insufficiente. Un dato molto rilevante soprattutto se si rapporta alla consapevolezza degli intervistati sull´impatto positivo che tali iniziative hanno sia sulla riduzione dei costi, prevalentemente legati al risparmio energetico, sia sull´incremento dei ricavi. È per questo che, per essere sempre più̀ competitivi nel panorama turistico internazionale l´adeguamento delle strutture ai moderni criteri di sostenibilità̀ diventa un elemento su cui oggi non si può̀ più̀ prescindere, come sottolineato recentemente anche dall´ UNWTO World Tourism Barometer, in occasione della giornata mondiale del turismo.