Tumore al seno: l’importanza di seguire la paziente in tutto il percorso
Il tumore al seno rappresenta in Italia la neoplasia più diffusa: si stimano ogni anno dalle 50-55 mila nuove diagnosi e circa 12 mila decessi. Secondo i dati epidemiologici riportati nel rapporto AIOM/AIRTUM pubblicato nell’ottobre 2020, sono attualmente 834.200 le donne in vita che hanno dovuto affrontare un tumore alla mammella. Un ulteriore dato riguarda la mobilità sanitaria: l’8,5% delle persone a cui viene diagnosticato un tumore sceglie di farsi curare al di fuori della propria Regione (rapporto Crea Sanità), nonostante le cure di prossimità siano funzionali anche al benessere psico-fisico del paziente. Dati importanti che non hanno lasciato indifferenti gli specialisti: esiste infatti da diverso tempo una rete oncologica pugliese integrata con il sistema nazionale. In Salento, in particolare, dalla primavera 2017 è attiva la
Breast Unit di Città di Lecce Hospital, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, coordinata dal Dott. Luigi Manca e composta da un team multispecialistico per permettere alle donne di affrontare la malattia con la sicurezza di standard di cura europei, affiancate durante tutto il percorso, dalla diagnosi al trattamento, dall’intervento al follow up rimanendo vicine a casa.
“In provincia di Lecce si registrano circa 560 nuovi casi di tumore al seno ogni anno, corrispondenti al 29% di tutti i tumori diagnosticati
– commenta il Prof. Massimo Federico, oncologo della Breast Unit dell’ospedale leccese -. La nostra Breast Unit si prende cura di oltre il 55% di queste pazienti e dalla sua nascita ad oggi ha valutato nel corso di accurate discussioni multidisciplinari oltre mille nuovi casi operati al
Città Di Lecce Hospital. Inoltre eseguiamo ogni anno circa 1600 mammografie con tomosintesi 3D, tecnologia d’avanguardia ideale per la prevenzione del tumore, e una media di 300 biopsie con il sistema VAAB, una biopsia con agoaspirazione che consente di rintracciare in tempi precoci e con estrema precisione i tumori della mammella”.
Oltre alla cura dei tumori al seno, la Breast Unit è impegnata anche nella prevenzione oncologica, attraverso la realizzazione di
iniziative volta alla promozione della mammografia di screening che in Puglia purtroppo non è ancora diffusa come in altre parti del Paese. Infatti le donne che nel triennio 2016-2019 hanno eseguito una mammografia di screening all’interno dei programmi regionali sono state solo il 34% (EPICENTRO), dati che si tradurranno, purtroppo in almeno un 30% di diagnosi tardive e di maggiori insuccessi terapeutici.
Un intervento tempestivo porta infatti ad una migliore curabilità della malattia, con percentuali di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi vicine al 90%. “La diagnosi precoce combinata con le tecnologie all’avanguardia possono davvero fare la differenza nel trattamento del tumore mammario – spiega il dott. Luigi Manca, chirurgo senologo e coordinatore della Breast Unit –. Il tumore alla mammella porta con sé risvolti psicologici molto importanti, legati alla percezione della propria femminilità e alla propria autostima. Per questo motivo, intervenire precocemente, potendo contare su un’équipe multidisciplinare costituita da tutte quelle figure mediche che ruotano attorno alla cura dei tumori, dall’oncologo al genetista, passando per lo psicologo, ci consente di individuare il percorso terapeutico più adatto, che tenga conto non solo dell’aspetto oncologico ma anche di quello estetico, intervenendo contemporaneamente sulla rimozione del tumore e sulla ricostruzione mammaria. Questo si traduce in una migliore risposta della paziente alle terapie e in una compliance più elevata”.