Ugl Giovani Basilicata su politica del petrolio
“Il prossimo 17 aprile recarsi alle urne per esprimere parere concorde all’abrogazione dell’ art.6 c 17 del DLgs 152/2006 è un atto moralmente necessario per ogni cittadino lucano che voglia opporsi alla gestione finora condotta in materia, da parte degli enti predisposti e dal governo per fermare le trivellazioni in mare”. Lo dichiarano il segretario regionale dell’Ugl Giovani Basilicata, Giulio Salvatore che unitamente ai segretari provinciali Ugl Giovani di Potenza e Matera, Giovanni Russo e Domenico Giordano hanno riunito a Potenza il direttivo Regionale presso la sede dell’Ugl Basilicata.
Per i sindacalisti, “la politica del petrolio ha recato gravi danni all’economia e allo sviluppo locale, rischiando di mettere ulteriormente in pericolo i territori interessati, la salute dei suoi cittadini e lo sviluppo di altri settori redditizi quali quelli turistico e agroalimentare. Ancor più non c’è stato alcun riscontro positivo degno di nota in termini di aumento di posti di lavoro o di entrate nelle casse regionali mediante la corrispondenza delle royalties. Dalla piattaforma approvata dal direttivo Regionale Ugl Giovani – proseguono Salvatore, Russo e Giordano – l’Ugl è pienamente convinta che bisogna cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. La norma attualmente in vigore consente di costruire nuove piattaforme, in quanto il divieto riguarda solo il rilascio di nuovi permessi e concessioni per cercare ed estrarre idrocarburi entro le dodici miglia marine facendo dunque, salvi i ‘titoli abilitativi già rilasciati’ e nell’ambito dei titoli già rilasciati è sempre possibile costruire nuove piattaforme. La politica del petrolio – concludono i segretari – ha recato gravi danni all’economia e allo sviluppo locale, rischiando di mettere ulteriormente in pericolo i territori interessati, la salute dei suoi cittadini e lo sviluppo di altri settori redditizi quali quelli turistico e agroalimentare. Ancor più non c’è stato alcun riscontro positivo degno di nota in termini di aumento di posti di lavoro o di entrate nelle casse regionali mediante la corrispondenza delle royalties. Alla luce di quanto discusso ed emerso, l’Ugl Basilicata invita la cittadinanza ad esprimersi favorevolmente, votando ‘Si’’ al prossimo referendum”.